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Terre Alte, paesi e Cai – “Prendersi cura della montagna”

I paesi di montagna sono il luogo del ricordo per chi c’è vissuto, e del futuro per tutti. Ancor più adesso che c’è la pandemia.

Sono nato in un paese di montagna e questo lascia il segno. Negli occhi e nei pensieri restano indelebili le immagini dei colori e delle luci che inseguono le stagioni. La voce del vento che si insinua sibilante tra le strette vie con le case di pietra che abbracciano il monte. La neve che saliva a lambire le finestre dei primi piani e i mantelli a ruota per ripararsi. La libertà di esplorare luoghi che lasciavano spazio all’immaginazione. Il vociare delle genti chiamate ai tanti lavori, il tintinnio dei campanacci con le lunghe file delle mucche al rientro dai pascoli, i segni della transumanza sul tratturo Celano-Foggia. Questo è Rivisondoli, borgo d’Appennino a 1320 m., affacciato sugli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, regno dello spazio e del paesaggio, con estese e luminose praterie incastonate tra lo storico Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio,Molise e il Parco Nazionale della Majella. Posto tappa del “Sentiero Italia Cai”.

Tornare a Rivisondoli è un rito di riappacificazione. L’inquietudine  di questo periodo di emergenza si stempera spandendosi sull’altopiano, persa nel profilo di Monte Calvario, allontanata dai rintocchi delle campane della Chiesa madre di S.Nicola di Bari, dissolta alla luce del sole che tutto inonda.

La passione per la montagna è indubbia e prorompente e il Club Alpino Italiano sublima il sentire. Il Cai è una grande opportunità, consente di incontrare persone, di conoscere storie, condividere esperienze e la fatica di salire, scoprire luoghi diversi assimilati da essenze comuni, avvicinare pensieri e corpi, scandire le priorità.

La tutela dell’ambiente è la sfida cruciale del nostro tempo, intrecciata a salute e benessere. “Prendersi cura della montagna” è un imperativo per il Cai. Sono diversi i moniti autorevoli per questo impegno sociale oramai divenuto inderogabile, da papa Francesco con l’enciclica “Laudato Sì” al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle manifestazioni dei giovani con Greta e i Fridays For Future.

L’ambiente, ogni giorno più vulnerabile e meno resiliente, segnato dall’emergenza climatica, ha sempre più bisogno di cura da parte di tutti. Un impegno coerente e partecipato che coinvolga il mondo della cultura, dell’arte, dell’educazione, del racconto, del tempo libero, che abbia il respiro di 12 mesi, interessi direttamente i paesi, abbracci le città e diventi “buona pratica” esportabile. Un’azione Cai che non solo “mostri”, ma che “dimostri”.

2020-10-06 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi