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LA NATURA ABITA IN NOI Il paesaggio suscita emozioni

NON SO NÉ LEGGERE NÉ SCRIVERE – CAMBIARE SI PUÒ E SI DEVE.

LA NATURA ABITA IN NOI

Il paesaggio suscita emozioni lo evidenzia la Cipra International nel suo rapporto 2019.Si tratta di una importante considerazione che invita alla riscoperta del paesaggio e conferma la bontà dell’impegno del Club Alpino italiano e delle Aree Protette che promuovono l’avvicinamento escursionistico alla montagna “guardandosi attorno” per cogliere bellezza e qualità delle risorse naturali. La Montagna sa sempre stupire e l’invito del Cai è quello di ripetere lo stesso itinerario nelle stagioni, per apprezzare le diverse situazioni che la natura sa offrirci, con il panorama che cambia continuamente e alimenta altre sensazioni ed emozioni. Le attività all’aria aperta fanno bene all’umore, inoltre potenziano il sistema immunitario, aspetto non secondario in questa fase di ripresa dal fermo obbligatorio nelle case.

Notevole il beneficio psicofisico che si ottiene per tutti e lo dimostra la MONTAGNATERAPIA professata pienamente dal Cai. In Montagna si sta bene con se stessi e con gli altri e gli appuntamenti MONTAGNATERAPIA mettono insieme operatori sociosanitari e volontari del Cai. La Montagna offre ambienti naturali in grado di liberare sensazioni ed emozioni tali da migliorare stati di salute, aiutando a superare situazioni di isolamento, con costruttive esperienze di gruppo che interessano diverse aree di disagio o patologie. In Abruzzo, nel 2017, si è svolta una singolare esperienza da “0 a 3000” che, accogliendo un gruppo dalla Lombardia, ha interessato come strumento terapeutico, ambienti naturali dalle zone costiere a quelle montane (dall’Area Marina Torre del Cerrano al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga). Nel 2020 era in svolgimento un articolato programma di uscite curate dal Gruppo Montagnaterapia del Cai Abruzzo, temporaneamente interrotto dall’emergenza Coronavirus.

CAMMINARE PER CONOSCERE, CONOSCERE PER AMARE, AMARE PER TUTELARE

Apprezzare la bellezza e la qualità del paesaggio ci aiuta a conoscere l’ambiente e quindi a tutelarlo consapevolmente. Le escursioni accompagnate fanno conoscere, specialmente ai giovani, agli studenti delle scuole elementari e medie, il valore della biodiversità e dei segni della presenza dell’uomo, incontrando agricoltori e artigiani, fermandosi nei paesi e nei rifugi.In Montagna con Il Cai e con il Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo.

I giovani rappresentano il nostro futuro e istintivamente sono portati a comprendere e condividere le buone pratiche per la tutela dell’ambiente che portano a ridurre l’uso dei pesticidi e dei di diserbanti, a riconoscere il valore dei pascoli e delle foreste di montagna, delle torbiere, dell’acqua e delle sponde dei fiumi non cementificate. Azioni che contrastano inquinamento, cambiamento climatico e consumo del suolo, con comportamenti e scelte da fare propri anche nelle città, dove sembrerebbe più difficile adottarle. Ma l’emergenza del Coronavirus ci ha dimostrato che anche nelle città questo è possibile. LA NATURA ABITA IN NOI. Facciamo in modo di non dimenticarlo.

8 maggio 2020

(filidido)

2019 rapporto Cipra

2020.05.06 Il paesaggio suscita emozioni,  Lo Scarpone online




INTESE tra Club Alpino Italiano e Parchi

INTESE tra Club Alpino Italiano e Parchi

Il Sistema delle Aree Protette è una realtà che interessa gran parte delle montagne d’Italia. Il Cai sottoscrive intese con le Aree protette e condivide programmi e realizzazioni. La prima intesa con il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e, a seguire, le intese sono diventate 15, interessando gran parte del territorio montano protetto. Alle intese nazionali si aggiungono quelle regionali per comporre un interessante scenario operativo vario ed articolato. I campi di attività previsti nelle intese abbracciano interessi a 360° tra tutela, ricerca, sensibilizzazione e fruizione.

Di riferimento per le Aree protette sono anche le intese per l’armonizzazione della segnaletica sottoscritta con Federparchi e quella per la tutela degli ambienti carsici sottoscritta con SSI e Federparchi.

Importante è la conoscenza e la scoperta d’insieme del territorio montano con l’attraversamento delle montagne ed il loro collegamento grazie ad una efficace proposta escursionistica. La proposta “in cammino nei parchi” realizzata nel mese di maggio di ogni anno con la “giornata nazionale dei sentieri” promuove la tematizzazione dei sentieri e l’avvicinamento sensoriale alla montagna.

Le esperienze in ambiente promosse dal Cai si traducono sempre in messaggi semplici ed efficaci, in grado di vivere tranquille e sicure giornate in montagna, con positive modalità indotte su ogni altro ecosistema, compreso quello urbano e dei paesi.

Il Cai ha sottoscritte n.15 intese Cai Parchi Nazionali, iniziando con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi nel 1997 e l’ultima con il Parco Nazionale del Gran Paradiso, nel 2018

INTESE CAI PARCHI NAZIONALI (anno di prima firma)

(filidido)

 




Rete Natura 2000

Rete Natura 2000

Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la protezione della natura tenendo anche “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (Art. 2). Soggetti privati possono essere proprietari dei siti Natura 2000, assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico

In Italia, i SIC, le ZSC e le ZPS coprono complessivamente circa il 19% del territorio terrestre nazionale e quasi il 4% di quello marino.

 

Direttiva Habitat CEE

1992_direttiva_92_43_cee_habitat.pdf

Direttiva Ucelli CEE

2009_direttiva_09_147_cee_uccelli.pdf

(filidido)

 

 

 




Acquifero del Gran Sasso d’Italia

Acquifero del Gran Sasso d’Italia

Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel profondo delle rocce del Gran Sasso d’Italia si celano i cameroni del Laboratorio di Fisica Nucleare e le due canne del tunnel autostradale lunghe ben 10 km. Tutto attorno a queste opere dell’uomo c’è tanta ottima e preziosa acqua potabile che disseta circa 700.000 persone delle Province di Teramo L’Aquila e Pescara. L’acqua del Gran Sasso è stata incredibilmente captata senza nessuna impermeabilizzazione dalle possibili contaminazioni, sia dal Laboratorio, sia dalla sede autostradale. Gravi sono state superficialità e incompetenza nel realizzare queste opere nell’acquifero del Gran Sasso, con captazione e drenaggio non protetti. Tant’è che inquinamenti, gravi e ripetuti, ci sono stati, sia con sversamenti di sostanze dal Laboratorio, sia per lavori dell’autostrada.  In quel periodo di facili realizzazioni fortunatamente Club Alpino Italiano e altre associazioni ambientaliste riuscirono a impedire che si realizzasse addirittura un terzo tunnel autostradale che avrebbe ulteriormente compromesso una situazione già fortemente segnata.

La questione tutela dell’acquifero del Gran Sasso è annosa, ancora aperta e impegnativa nelle indispensabili soluzioni. Per la complessità della situazione sarà importante confrontarsi sullo stato dell’arte e decidere sulle problematiche ambientali, economiche e sociali, collegate alla messa in sicurezza dell’acqua e alla gestione di questo bene insostituibile alla vita. Tema rilevante in questa crescente situazione di crisi climatica e pandemia da coronavirus nella quale l’acqua svolgerà un ruolo sempre più determinante. Quanto costerà alla collettività conservare in sicurezza i grandi viadotti dell’autostrada presenti sul versante aquilano e teramano? E più in generale tutti quelli realizzati con tanta superficialità ovunque dalla costa alla montagna?

Comunicati stampa dell’osservatorio indipendente “Acqua del Gran Sasso”

 

pdf 2 gennaio 2021- Comunicato Stampa – Bilancio sociale 2020

2019

pdf 12 settembre 2019 – Comunicato Stampa – Acqua Gran Sasso

pdf 7 GIUGNO 2019 – Comunicato stampa

pdf 3 giugno 2019 – COMUNICATO STAMPA

pdf 30 maggio 2019 – Comunicato – Acqua del Gran Sasso

pdf 13 maggio 2019 – LA SICUREZZA DELL’ACQUA DEL GRAN SASSO

pdf 4 maggio 2019 – Comunicato stampa – Emergenza acqua del Gran Sasso

2018

pdf 25 luglio 2018 – Comunicato stampa

pdf 27 giugno 2018 – Comunicato stampa

pdf 23 giugno 2018 – Comunicato stampa

pdf 22 giugno 2018 – Comunicato stampa

pdf 22 giugno 2018 – Locandina Acqua del Gran Sasso

pdf Comunicato stampa 6 giugno 2018

pdf Comunicato stampa 18 maggio 2018 – Incremento tumori: serve chiarezza.

pdf Comunicato stampa 8 maggio 2018 – Acquifero del Gran Sasso d’Italia: un anno fa la provincia di Teramo restò senz’acqua L’Osservatorio “festeggia” con torta e candelina un anno senza sicurezza.

(filidido)




C’era una volta il “Trekking Aprutino”

MONTAGNAePARCHI . ESCURSIONISMO #lemontagnesannoaspettare

– C’ERA UNA VOLTA IL “TREKKING APRUTINO”

Il  trekking Aprutino è un lungo itinerario escursionistico voluto dal Club Alpino Italiano Sezione di Teramo per celebrare il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Dopo alcune verifiche ricordo con piacere la simbolica edizione del 2002 “anno internazionale della montagna”, dal 31 luglio al 10 agosto, a piedi tra paesi, valli e monti con una bella esperienza escursionistica consigliata a Escursionisti Esperti che amano un’esperienza continuativa e impegnativa di più giorni. L’avvio sui Monti Gemelli,  per proseguire sui Monti della Laga e terminare sul Gran Sasso d’Italia. Da Ripe di Civitella del Tronto a Castelli una lunga cavalcata sui monti con 11 tappe di scoperta e conoscenza immersi in ambienti spettacolari pervasi dai segni della natura e della cultura.

L’idea è nata come atto d’amore nei confronti del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, galvanizzati dalla sua importante istituzione. Il tracciato si sviluppa tutto nella parte teramana del Parco, l’antico Aprutium , e la tracciatura fu condivisa anche con la Provincia di Teramo.

Siamo nel cuore dell’Appennino con il susseguirsi di sistemi montuosi che danno slancio alla penisola italiana. Giorno dopo giorno si snoda il susseguirsi di rilievi che modellano il territorio e si affacciano sulle vicine coste. Dalle gole selvagge, ai borghi diffusi nelle conche e su accoglienti rilievi,  nei boschi delle pendici e sulle aeree creste e sommità dove lo sguardo vola libero.  La meraviglia sa stupire e gli ecosistemi, ambienti e paesaggi si integrano a risorse e valori. Suggestiona camminare dove nasce l’acqua, la biodiversità è elevata, la cultura mostra testimonianze sedimentate come le rocce che le sorreggono ed è possibile ritemprare con facilità spirito e corpo. Tanta la bellezza della natura e quella dell’uomo con la presenza di fortezze, eremi, stazzi pastorali e itinerari della transumanza.

La nostra avventura inizia dall’abitato di Ripe di Civitella  fino a  Leofara (tappa Monti Gemelli), Pietralta di Valle Castellana , Stazzi della Morricana, La Fiumata, Sella Laga (tappe Monti della Laga), Nerito di Crognaleto, Rifugio del Monte, (Riserva Corno Grande di Pietracamela)  Prati di Tivo di Pietracamela, Campo Imperatore, Piano del Fiume, e termina nel borgo di Castelli, accolti dai soci della locale Sezione, con sosta al Rifugio Enrico Faiani (tappe Gran Sasso d’Italia).

Il tracciato, volutamente serpeggiante, utilizza sentieri esistenti, antiche vie di comunicazione e commercio, con numerosi saliscendi per abbracciare complessità e bellezza di questi luoghi. Tra le motivazioni del trekking il genuino slancio per offrire con un’esperienza diretta il perché di un Parco, di un’area protetta che abbraccia 150.000 ha di ambienti ai quali la Montagna da continuità, con relazioni determinate  proprio da differenti caratteri naturalistici e culturali  che sanno incontrarsi. “La Montagna unisce”, come ha recitato il Cai nel 2013, celebrando il 150° della fondazione.

UN ITINERARIO CHE IL CAI TERAMO PUO’ RIPROPORRE IN QUANTO OFFRE OCCASIONI “TERRE ALTE”, INCONTRO  IN QUOTA CON IL “CAMOSCIO D’ABRUZZO” E VIE DI FUGA PER RIDURNE LUNGHEZZA, DISLIVELLO E IMPEGNO.

(filidido)

30 marzo 2020

2002 Trekking Aprutino  locandina, Cai Teramo

2020.03.20 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




Elicotteri in volo sugli Altopiani Maggiori d’Abruzzo?

NON SO NE’ LEGGERE NE’ SCRIVERE

– ELICOTTERI IN VOLO SUGLI ALTOPIANI MAGGIORI D’ABRUZZO?

Resto completamente basito dai voli di elicotteri sugli Altopiani Maggiori d’Abruzzo. E poi scopro “Pescocostanzo la colta” come base di partenza per l’elibike. Bici e ciclisti portati in quota e poi accompagnati sui sentieri.

Continuano banalizzazione e impatto in montagna, sempre più vista come terreno di gioco, palestra all’aria aperta, a disposizione per ogni sport e bisogno. Contro questa deriva culturale e carenza di valore è necessario intervenire secondo ruolo e competenza. Ci troviamo in luoghi straordinari di notevole bellezza e paesaggio, tra il Parco Nazionale della Majella e lo storico Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, con tre piccoli paesi incastonati sui pianori: Pescocostanzo, Rivisondoli e Roccaraso. Se anche Pescocostanzo che conserva importanti testimonianze storico/culturali e attività tradizionali, la si piega a queste derive, siamo proprio messi male.

Serve riassegnare centralità alla Montagna, come precisa il Bidecalogo Cai.

La Montagna non è solo luogo di sport, ma merita attenzione particolare ed è importante ricordarlo in questa situazione di cambiamento climatico, di assenza di neve su molte montagne, con temperature che vanificano oltremodo ogni, sempre più costoso e impattante, innevamento artificiale. Ai paesi montani servono risposte positive come quelle sperimentate con l’accoglienza dei “villaggi degli alpinisti” e le attività ecosostenibili. Scelte d’insieme che non si conciliano con le forme d’uso basate su tecnologia esasperata.

L’importanza planetaria della Montagna e delle sue molteplici funzioni, venne riconosciuta per la prima volta nel 1992, alla Conferenza mondiale per il clima di Rio, introducendo l’espressione “ecosistemi fragili” nel capitolo 13 dell’Agenda 21. Fu così delineato e indicato lo sviluppo ecosostenibile delle zone montane, ripreso oggi negli obiettivi di Agenda2030.

7 febbraio 2020