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Il Club Alpino Italiano IN AUDIZIONE ALLA CAMERA: frequentazione, sicurezza e conoscenza della montagna

Il Club Alpino Italiano IN AUDIZIONE ALLA CAMERA: frequentazione, sicurezza e conoscenza della montagna

– la frequentazione deve essere consapevole e rispettosa
– la sicurezza va guadagnata attraverso competenza, esperienza, attrezzatura e buon senso
– la conoscenza della montagna è alla base di ogni scelta

L’articolo di dettaglio è su Lo Scarpone on line del 19 gennaio 2020
Il Cai sentito alla Camera sulle misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali

Che prevede il legislatore
Sono centrali le considerazioni espresse dal Presidente Generale Cai, Vincenzo Torti, su montagna, pericoli, rischi e preparazione delle libere attività in montagna.
Dell’insieme dell’intervento sottolineo gli aspetti riferiti al tema attrezzatura in quanto il decreto legislativo attuativo della legge di riforma dello sport, nella sua bozza prevede che, in presenza di attività in ambiente innevato, si debbano sempre portare con sé: artva, pala e sonda, indipendentemente dalle condizioni ambientali al contorno che descrivono l’attività.

Cosa voglio fare in montagna?
Le escursioni non sono tutte eguali, già le differenziamo per scala di difficoltà in base a dislivello, durata, pendenza. Un buon Escursionista e Accompagnatore prepara già in estate l’attività invernale, valutando esposizione, copertura, ampiezza degli spazi.
In montagna già ci si allena sul meno impegnativo, abituando l’istinto a guardarsi attorno per i punti di riferimento, usando cartina e bussola come esercizio, verificando l’attrezzatura necessaria per eventuali imprevisti, così da essere “naturalmente” pronti, accompagnandosi con chi è esperto e partecipando ai Corsi, per la successiva progressione nella scala delle difficoltà.

Il tavolino
Ogni nostra giornata in montagna inizia sempre a casa, con la “preparazione a tavolino” che consente di pianificare al meglio l’attività in ambiente anticipando, connl’esperienza e i sopralluoghi, ogni possibile e prevedibile situazione di difficoltà.

Pericolo e Rischio
Conoscendo le possibili situazioni ambientali che si andranno ad affrontare e valutando il livello di pericolo, consultando i bollettini emessi dai centri nivometeorologici, si può ridurre il livello di rischio (probabilità) e il conseguente danno. Pericolo e rischio, in ogni caso, non si potranno mai eliminare e fanno parte della scelta di andare in montagna. Il pericolo è dato dalla situazione o circostanza che può causare un danno (dato oggettivo), mentre il rischio è la probabilità che il pericolo causi un danno, con l’entità che ne consegue, riferita anche alla durata della situazione esposta (dato soggettivo).
Da questa prima basilare azione a tavolino, discende la preparazione dello zaino, con abbigliamento e attrezzatura necessari. Ed è in questa seconda fase preparatoria, dopo aver scelto l’itinerario, che si deciderà cosa mettere nello zaino e se aggiungere anche artva (ricetrasmittente), pala e sonda.

ARTVA – PALA – SONDA: prevenire è meglio che subire
Di questi utili strumenti (artva, pala e sonda) è necessario dire che, non solo bisogna portarli quando necessario, ma bisogna anche saperli usare bene (e lo stesso vale per ogni altro attrezzo tecnico da neve come ramponi e piccozza). I primi tre – che definisco inseparabili, sono infatti gli indispensabili strumenti di auto soccorso in caso di incidente dovuto a valanga di neve. Avvertire il movimento sotto i nostri piedi, con la massa nevosa che scivola e trascina, oppure osservare il distacco di chi ci precede è un evento tragico e traumatico, sia per i travolti, sia per i soccorritori. E’ una situazione che disorienta, di attimi terribili nei quali il fattore tempo è purtroppo determinante. Si devono infatti superare emozione e stordimento per agire con capacità e prontezza, in quanto la possibilità di sopravvivenza di un travolto e seppellito da valanga è massima nei primi 18 minuti, per poi crollare significativamente. Ecco perché tutto deve funzionare alla perfezione e si deve essere preparati all’uso di artva, pala e sonda e conoscere le idonee tecniche di ricerca e soccorso. Ci si deve muovere coordinati e concentrati, frutto di preventive esercitazioni ripetute tali da indurre una reazione pronta ed efficace.

– Club Alpino Italiano (link) 
Corpo Nasionale Soccorso Alpino e Speleologico (link)
La Montagna non va mai sottovalutata, ancor più d’inverno. Prevenire è meglio che subire! Per migliorare, insieme alla conoscenza dell’ambiente montano, capacità e tecniche nella progressione, il Cai e il CNSAS organizzano mirati Corsi di formazione, aggiornamento e sicurezza per Escursionisti e Alpinisti, che si avventurano nelle uscite in ambiente invernale con ciaspole, ramponi o con gli sci.

2021.01.24 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




UN’AZIONE COORDINATA E CONTINUA DEL CLUB ALPINO ITALIANO PER MONTAGNA E MONTANARI in periodo di pandemia

UN’AZIONE COORDINATA E CONTINUA DEL CLUB ALPINO ITALIANO PER MONTAGNA E MONTANARI
in periodo di pandemia:
dicembre 2020 – gennaio 2021

Il Cai è per una libera, ma attenta, frequentazione della montagna, nel rispetto delle norme governative di contenimento del covid 19, da adottare nei comportamenti individuali e collettivi.
Chi va in montagna è consapevole di quanto sia importante frequentare bene gli ambienti naturali, per il potenziamento delle difese immunitarie, attenti agli incontri, migliorando così qualità della salute e benessere.
La montagna c’è ed è vasta, in grado di accogliere tanti, distribuiti e senza assembramenti.

DPCM del 14.01.2021 – quesito posto  al Presidente del Consiglio dei Ministri , Giuseppe Conte
Preso atto del contenuto del Dpcm del 14.01.2021 la Presidenza generale del Club alpino italiano ha inoltrato, al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, un quesito per ottenere con urgenza un chiarimento che possa permettere ai propri iscritti di svolgere le attività che sono espressamente consentite dal decreto, fugando ogni possibile dubbio interpretativo.

PREVENZIONE da parte del CNSAS e del CAI – nella libera , ma responsabile, frequentazione della montagna – progetto “Sicuri in montagna”
Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico e Club Alpino Italiano, considerano con attenzione la variabile “rischio”- assolutamente da ridurre e quasi annullare. Invitano alla responsabilità e a scegliere una montagna che sia praticabile in sicurezza.
Alpi e Appennino sono pieni di luoghi appaganti e salutari, in grado di offrire esperienze coinvolgenti e meno pericolose.

16 gennaio 2021  Video informativo del CNSAS e del CAI, di prevenzione agli incidenti in montagna
L’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto “Sicuri in montagna”, dedicato quest’anno ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario italiano.

GLI SPAZI APERTI
La montagna va conosciuta per i suoi spazi aperti, le ampie distese, i boschi, i luoghi meno noti ma altrettanto in grado di stupire, i tanti paesi e frazioni che punteggiano le pendici, a metà tra valli e monti.
La frequentazione della montagna e delle aree protette, come luogo di vacanza, di ricreazione, di conoscenza e del tempo libero, non va confusa con l’uso meccanico e circoscritto degli impianti di risalita, dei luoghi ristretti dove si pratica lo sci da discesa, delle proposte che favoriscono assembramenti.
Stiamo invece parlando di escursionisti a piedi, con le ciaspole o sci da fondo, di alpinisti e scialpinisti, che si distribuiscono su ampie superfici con conseguente diminuzione della pressione antropica sui luoghi, contenendo così naturalmente e saggiamente, le possibilità di contagio.

E’ NECESSARIO CHE IL LEGISLATORE CONOSCA E VIVA LA MONTAGNA – le proposte del Cai al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora
Certo gli impegni dei parlamentari sono molteplici e in questo periodo l’affanno è grande ed è per questo che il Cai si mette a disposizione, con la propria esperienza, nazionale e locale. In attesa di poter svolgere escursioni mirate alla migliore conoscenza diretta della montagna e delle sue molte.potenzialità.
Il Presidente generale Cai, Vincenzo Torti …«Auspichiamo una legislazione che guardi all’esigenza di sicurezza e tutela delle persone, senza per questo imporre ingiustificate limitazioni alla libertà individuale e oneri immotivati».
La mirata lettera del Presidente Torti è stata indirizzata al Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora e al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Stefano Bonaccini, nonché alle competenti Commissioni di Senato e Camera.
Alla lettera  sono allegate le osservazioni e le proposte di modifica dello schema di decreto legislativo (attuativo della legge delega n. 86/2019 di riforma dello sport) Misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali”.

DIVERSIFICARE GLI INVESTIMENTI
Nella visione d’insieme della Montagna il Cai propone di pianificare e diversificare gli investimenti, orientandosi verso una nuova economia montana che valorizzi turismo lento, tradizioni locali, artigianato, agricoltura, frequentazione delle aree protette e forme di ospitalità diffusa.
Sono da superare la monocultura dello sci da discesa, l’ampliamento dei comprensori sciistici e la realizzazione di nuovi impianti.

NEXT GENERATION EU
E’ necessario utilizzare le risorse economiche a disposizione dal piano Next Generation EU adottando misure che facilitino la transizione dell’attuale sistema produttivo verso un modello realmente eco-sostenibile.
Il complesso processo che ci attende interesserà aspetti che, insieme al lavoro, riguarderanno il vivere quotidiano, con salute e benessere. Le risorse, sebbene fondamentali, dovranno essere accompagnate da competenze in grado di leggere e gestire i nuovi approcci, indurre le nuove azioni e i nuovi comportamenti.
Di riferimento Agenda 2030, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  (PNRR) e i materiali ASviS.

PPRECISA POSIZIONE UFFICIALE DEL CAI SU CAMBIAMENTI CLIMATICI, NEVE E INDUSTRIA DELLO SCI
Il futuro della montagna passa dal superamento della monocultura dello sci alpino
Per inerzia e interessi settoriali si continua a insistere con finanziamenti pubblici a sostegno degli impianti di risalita.
Come evidenziato dall’emergenza climatica e sanitaria la dipendenza dal solo turismo sciistico rende fragile la montagna.
Osservati speciali i progetti del Terminillo, sulle montagne d’Abruzzo (Velino-Sirente, Maiella, Gran Sasso), a Corno alle Scale , Monte Acuto, il collegamento Cervinia-Val d’Ayas per il Vallone delle Cime Bianche, Alpe Devero, i lavori per le nuove piste di Cortina in vista di Mondiali e Olimpiadi, ecc..

DOCUMENTO DEL CAI su cambiamenti climatici, neve e industria dello sci
Il documento del Club Alpino Italiano, elaborato dalla Commissione Tutela Ambiente Montano e fatto proprio dalla Presidenza Generale e dal Comitato Direttivo Centrale, è stato approvato all’unanimità il 21 novembre 2020 dal Comitato Centrale di indirizzo e controllo.
E’ stata svolta una puntuale analisi riguardante non solo l’ambiente, ma anche l’economia dello sci da discesa in Italia, nell’arco alpino e nei Paesi europei.
Attraverso il tema neve ed emergenza climatica, il Cai guarda oltre, con i 17 obiettivi di Agenda 2030, e delinea un credibile scenario futuro delle Terre Alte, ambientale, sociale, economico e culturale, per territori e popolazioni.

BIDECALOGO CAI
testo Quaderno Cai-Tam n°8

Il recente documento approvato, su neve e industria dello sci, è un naturale perfezionamento delle indicazioni contenute nel Bidecalogo Cai che, nel tracciare le linee di indirizzo e di autoregolamentazione in materia di ambiente e tutela del paesaggio, al punto 4 sul turismo in montagna riporta: ”Il CAI è di norma contrario alla realizzazione di nuove infrastrutture, nuovi impianti di ampliamento di quelli esistenti, in particolare nelle Aree Protette e nei Siti Natura 2000”.

IMPIANTI SCIISTICI ABBANDONATI
Tra le Alpi e l’Appennino si trovano 312 impianti obsoleti e abbandonati. Si tratta di evidenti detrattori ambientali che devono essere rimossi (da chi li ha realizzati), provvedendo alle necessarie opere di bonifica per il ripristino ambientale.

2021.01.18 (filidido) Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi




VALORE APPENNINO  – “Elogio della neve sul Gran Sasso imbiancato”, da Montagne 360 – gennaio 2021

VALORE APPENNINO  – “Elogio della neve – sul Gran Sasso imbiancato”
Montagne 360 – gennaio 2021

“Elogio della neve – itinerari nella montagna imbiancata”. Titola così il numero di gennaio di Montagne 360, la rivista del Club Alpino Italiano nata nel 1882 (giunta, con questo di gennaio 2021, al 100° numero presente in edicola, a disposizione di tutti dal 2012).

Gran Sasso d’Italia
Campeggia in copertina una invitante immagine innevata del Gran Sasso d’Italia, di Luca Mazzoleni, gestore del rifugio Carlo Franchetti, del Cai Roma (ci troviamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga).

Elogio della montagna.
L’elogio della neve, di questa grande risorsa della natura che è parte del ciclo dell’acqua, diventa “Elogio della montagna” dove la bianca coltre si forma e si deposita.

Rispettiamo la fauna
Le pagine illustrate della Rivista del Cai sono un invito a vivere la montagna e a conoscerla sempre meglio.
In questa fase da pandemia, la montagna è stata frequentata, spesso eccessivamente e senza autoregole. Per il futuro va riscoperta e apprezzata per le sue qualità ambientali e i servizi ecosistemici che garantiscono salute e benessere.

L’altra neve
L’Appennino offre buone opportunità per esperienze a piedi,  di appaganti escursioni anche con le ciaspole o sci da fondo. Sono tanti i borghi in ambienti montani con itinerari che si prestano per pianori, dislivelli e pendenze. Troviamo quindi “l’altra neve”, quella lontana dagli impianti di risalita, quella che ci aiuta a riscoprire il senso del silenzio, del guardarsi attorno, del paesaggio che muta il nostro camminare, stimolando curiosità ed emozione (una riflessione sul ruolo dell’altra neve è proposta da più anni dal Parco Nazionale della Maiella, con un programma di più appuntamenti sugli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, Montagne 360 – febbraio 2017 pagg.19-25). In ambienti ovattati ci si muove in tranquillità, senza spaventare e stressare gli animali del bosco, che in questo periodo dell’anno risentono particolarmente delle tante difficoltà date dall’inverno: negli spostamenti meno agevoli, nel maggiore consumo di energia, nella più faticosa ricerca del cibo, nel freddo.

La Montagna c’è. Per tutti.
La si può quindi frequentare in libertà, senza particolari divieti, ma con un personale cambio di mentalità che riduca significativamente l’impatto della nostra presenza, così da non lasciare vistose e durature tracce del nostro passaggio. Per migliorare i nostri comportamenti, il Club Alpino Italiano tratterà questo argomento in un convegno organizzato dalla Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano.

In Appennino, Luca Mazzoleni
Tornando in Appennino e sul Gran Sasso d’Italia, Luca Mazzoleni (pagg. 30-34) ci descrive 2 itinerari invernali alla vetta occidentale del Corno Grande la più alta d’Appennino con i suoi 2914 metri. Si tratta chiaramente di itinerari impegnativi che evidenziano vigore e potenza del Gran Sasso d’Italia con tutte le insidie che si incontrano d’inverno per il pericolo di valanghe, le difficoltà nel superare tratti ghiacciati, le basse temperature, il possibile repentino cambio meteo. Per queste attività sono indispensabili competenza, esperienza, attenzione alle previsioni meteo e tanto buon senso.

Editoriale del Presidente Torti
Ci attende il futuro. Dall’editoriale  di Vincenzo Torti, Presidente generale Cai … il 2021 presenta pagine da scrivere insieme, raccolti attorno alla nostra Associazione che costruisce un punto fermo di umanità e progettualità, di rispetto e attenzione …
Nella Rivista altri articoli di neve: in Alta Badia, sul Grappa, sui confini del Friuli sulle Alpi Carniche e Giulie, presentati dalla sinfonia del silenzio.

Turismo educante
La Montagna ha bisogno di visitatori preparati e consapevoli, per una frequentazione eco-sostenibile, matrice di un “turismo educante” che, attraverso la cultura,diventi comunità radicata, favorisca nuova occupazione e assicuri una durevole crescita sociale ed economica.

2021-01-15 (filidido)  Giornalista –  Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi