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SETTIMANA DELLA NATURA: 22 MAGGIO 2020 – GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITA’ – CAMOSCIO D’ABRUZZO

SETTIMANA DELLA NATURA: 22 MAGGIO 2020

GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITA’ – CELEBRIAMO IL CAMOSCIO D’ABRUZZO

2020 – Anno per l’Ambiente e la Biodiversità

La Montagna è ricca di piante, animali, funghi, rocce e altre risorse naturali. Questo è segno di biodiversità e lo osserviamo quando percorriamo i sentieri e ci guardiamo attorno, curiosi e in silenzio. Il Club Alpino Italiano riesce a trasmettere l’importanza della biodiversità e fa cogliere a chi cammina con noi questo importante aspetto che vediamo sempre più minacciato. SENTIERI PER CONOSCERE è il chiaro messaggio e ogni escursione diventa occasione per sfogliare il libro della natura secondo sensibilità e interesse..

Il 2020 è l’anno per l’Ambiente e la Biodiversità e si verificano i risultati del Piano Strategico per la Biodiversità 2011-2020. Purtroppo la crisi ambientale è notevole, gli equilibri fragili e la maggior parte degli obiettivi non sarà raggiunto, con un elevato numero di specie che rischia l’estinzione. Il consumo delle risorse naturali aumenta più di quanta la Terra ne produce. Distruggiamo foreste, consumiamo suolo, inquiniamo acqua e aria e ci troviamo immersi in una crisi climatica, con aumento della temperatura.

Il Cai vuole approfondire la relazione fra cultura e natura. Nei Corsi e nelle uscite in ambiente si parla di biodiversità e stabilità degli ecosistemi, della presenza dell’uomo e delle dinamiche antropologiche in Montagna. Tra le soluzioni l’uso efficace della  normativa di riferimento, il ruolo dei Parchi per la tutela del territorio, l’importanza della messa in rete degli enti di tutela per azioni di tutela pianificate.

Nell’ambito della Settimana della Natura la Giornata mondiale della biodiversità, sarà celebrata dal MATTM con eventi dedicati al Capitale naturale, in particolare i canali social del Ministero ospiteranno una conferenza scientifica e un talk-show con la partecipazione di Licia Colò,  storica amica dell’ambiente,.

La Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Cai pone l’accento su due aspetti: il primo individuale … Ci fermeremo un minuto a riflettere. I nostri comportamenti, i nostri stili di vita, i nostri consumi quanto incidono sulla perdita di biodiversità? Ce ne rendiamo conto? Possiamo migliorarli? Ognuno di noi può, se vuole, portare un contributo aggiuntivo alle auspicate politiche di conservazione e gestione della Biodiversità. Il secondo è generale  … la Biodiversità può essere definita come la ricchezza di Vita sulla Terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera. Questo si sostanzia nel Capitale Naturale che fornisce beni e servizi di valore diretto e indiretto per l’Uomo i quali sono necessari per la sopravvivenza dell’Ambiente stesso da cui sono generati.

Nel prossimo decennio saranno necessarie azioni incisive e molto più efficaci per invertire la rotta e imboccare la strada per un futuro possibile ed ecosostenibile. Determinanti saranno le  aree protette con l’obiettivo di salvaguardare la biodiversità con azioni ambientali, economiche, culturali e sociali.

CAMOSCIO D’ABRUZZO e BIODIVERSITA’ D’APPENNINO SALVATA
In questa Giornata mondiale della Biodiversità 2020 evidenzio il riuscito Progetto Cai di reintroduzione del Camoscio d’Abruzzo in Appennino, di questo splendido ed elegante “acrobata delle rocce” che si lascia ammirare per agilità ed evoluzioni.

Il progetto Camoscio d’Abruzzo è stato un complesso intervento di reintroduzione del Cai nazionale che prese forma verso la fine degli anni ’80. Il Cai Abruzzo, riuscì nel 1991 (prima della Legge Quadro 394/91) a far istituire, sul Gran Sasso d’Italia, la Riserva Comunale Corno Grande di Pietracamela di oltre 2000 ha (affidata in gestione al Cai). il progetto di reintroduzione fu definito Insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo e, nel 1992, si organizzò il ritorno dei primi sette Camosci d’Abruzzo a Campo Pericoli, nel cuore della Riserva del Cai, ai quali fecero seguito altri esemplari. Sul Gran Sasso d’Italia si realizzarono anche due Aree faunistiche a Farindola (1991) e Pietracamela (1993). Nel 1990/91 sulla Maiella furono liberati quindici esemplari nell’ambito della Riserva della Forestale di Lama dei Peligni, dove il Cai ristrutturò il rifugio Fonte Tarì – punto di osservazione degli animali, e altri sei esemplari nell’area faunistica di Lama dei Peligni.

A RISCHIO ESTINZIONE
Il Camoscio d’Abruzzo è una rara sottospecie presente in Italia. Quasi tragica la storia di questo splendido animale, descritto come Rupicapra pyrenaica ornata, decimato da caccia e bracconaggio sulle montagne d’Abruzzo dove viveva in passato (nel Gran Sasso l’ultimo Camoscio era stato abbattuto fin dal 1892). Riuscì a sopravvivere, con poche decine di esemplari, nell’impervia zona della Camosciara, nel 1913 e poi decisiva fu l’istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo.

LA STORIA DEL CAMOSCIO È A LIETO FINE.
Grazie all’azione dei Parchi d’Appennino la popolazione del Camoscio d’Abruzzo è cresciuta, diventando Camoscio d’Appennino. Lo splendido animale si è positivamente diffuso dal Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise su Maiella, Gran Sasso e Monti della Laga, Sirente-Velino, Monti Sibillini e nelle varie Aree Faunistiche.

Una Mostra sullo storico evento Cai degli anni ’90 (10 pannelli), fu realizzata dal Cai Teramo in collaborazione, con Provincia di Teramo – Assessorato all’Ecologia, Riserva Corno Grande di Pietracamela del Cai e Parco Nazionale d’Abruzzo.

01 Mostra Il più bel camoscio del mondo – Presentazione

02 Mostra Il piu bel camoscio del mondo – Il Camoscio d’Abruzzo

03 Mostra Il piu bel camoscio del mondo – L’ecologia

04 Mostra Il piu bel camoscio del mondo – L’ecologia

05 Mostra Il piu bel camoscio del mondo – Il ritorno

06 Mostra Il più bel camoscio del mondo – La ricerca scientifica

07 Mostra Il più bel camoscio del mondo – Parchi e riserve dell’Appennino

08 Mostra Il più bel camoscio del mondo – Il Camoscio e l’uomo

09 Mostra Il più bel camoscio del mondo – Le caratteristiche

10 Mostra il più bel camoscio del mondo – L’alimentazione

2020-05-22 (filidido) Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – Cai Federparchi




SETTIMANA DELLA NATURA:  21 MAGGIO 2020, GIORNATA EUROPEA DELLA RETE NATURA 2000

SETTIMANA DELLA NATURA:  21 MAGGIO 2020

GIORNATA EUROPEA DELLA RETE NATURA 2000

Rete Natura 2000

(presentazione)
Al centro dell’attenzione la Rete Natura 2000 che è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una Rete Ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

 Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la protezione della natura tenendo anche “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (Art. 2). Soggetti privati possono essere proprietari dei siti Natura 2000, assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico

In Italia, i SIC, le ZSC e le ZPS coprono complessivamente circa il 19% del territorio terrestre nazionale e quasi il 4% di quello marino.

 Nella giornata il Ministro Sergio Costa informerà sullo stato di fatto, sull’ampliamento della Rete Natura 2000 e sui numerosi progetti Life che consentono di proteggere e conoscere sempre meglio il nostro Paese.

Il Club Alpino Italiano – Commissione Centrale TAM ci ricorda che: … dovremo acquisire la consapevolezza di quanto lungimirante e strategica sia stata la decisione assunta dalla UE nel creare questo sistema di protezione di Specie (2000) e Habitat naturali (230 tipi). Il “complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente”, rappresenta l’obiettivo generale per il raggiungimento di uno stato di conservazione adeguato. Anche questo Sistema rappresenta un pilastro dello Sviluppo Sostenibile ponendosi l’obbiettivo di preservare e rendere disponibile per le generazioni future un Ambiente non ulteriormente compromesso.

Di chiaro riferimento è quanto riportato nel BIDECALOGO CAI che traccia le linee di indirizzo e di autoregolamentazione in materia di ambiente e tutela del paesaggio

PUNTO 1 – LA MONTAGNA E LE AREE PROTETTE
(sintesi) L’alta montagna ci offre ancora ambienti naturali non completamente antropizzati dove la conservazione e il ripristino della biodiversità rivestono una straordinaria importanza. In questo quadro è determinante il ruolo di aree protette, parchi, riserve naturali, SIC (Siti di Importanza Comunitaria), ZPS (Zone di Protezione Speciali) …. di cui il CAI è un convinto sostenitore. In particolare il CAI guarda alla Rete Ecologica e cerca forme di collaborazione che indirizzino la pianificazione e gestione territoriale alla tutela, alla conservazione dell’ambiente e alla ecosostenibilità sociale ed economica delle popolazioni locali. La visione è d’insieme e abbraccia montagne e mare, nella continuità di ecosistemi e culture, dando riscontro alle intese sottoscritte

Nel dettaglio:

LA NOSTRA POSIZIONE
Per il CAI è fondamentale la frequentazione, la conoscenza e lo studio della montagna in tutti i suoi aspetti sia naturali (flora, fauna, acque, rocce e ghiacciai) sia antropici (cultura, storia, risorse e attività delle Terre Alte).
Il CAI è convinto sostenitore della rete delle Aree Protette. Ritiene di fondamentale importanza che:

  • il sistema delle stesse debba essere inteso, pianificato e sviluppato quale sistema di rete ecologica senza soluzione di continuità;
  • la rete di Aree Protette, Parchi, SIC (Siti di Importanza Comunitaria), ZPS (Zone di Protezione Speciali) non debba subire alcuna riduzione di superficie;
  • debba essere dedicata particolare attenzione ai corridoi ecologici, siano essi di primaria o secondaria importanza, onde evitare il formarsi di barriere antropiche che compromettano il collegamento territoriale tra le aree protette e il libero passaggio delle specie.

IL NOSTRO IMPEGNO

  • coadiuvare ed integrare, per quanto necessario, iniziative di tutela delle zone montane di preminente interesse naturalistico, educativo, culturale, scientifico;
  • promuovere studi e ricerche finalizzati alla conoscenza degli aspetti naturali e antropici, in particolare di quelli più delicati e a rischio;
  • collaborare con centri di ricerca (per es. Comitato Glaciologico), Università e progetti scientifici;
  • sollecitare gli Enti preposti a indirizzare la pianificazione territoriale, alla tutela e alla conservazione dell’ambiente in contrapposizione al suo sfruttamento e appoggiare proposte economiche ecocompatibili e sostenibili che permettano alle popolazioni di permanere nei territori di loro residenza;
  • partecipare alla gestione dei Parchi e delle Aree Protette, quando lo sia previsto per le associazioni ambientaliste dalla legge istitutiva;
  • ricercare forme di partecipazione diretta nella conduzione e gestione di territori particolarmente fragili e di Riserve Naturalistiche, SIC ecc.;
  • sostenere ed estendere la sottoscrizione di convenzioni collaborative con la Federparchi e con singoli Parchi Nazionali e Regionali ed Aree Protette in genere

(filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo

Bidecalogo Cai testo: approvato nel 1981, rivisto nel 2013 (Quaderno Cai Tam n.8) – pdf

Bidecalogo Cai copertina – jpg




SETTIMANA DELLA NATURA:  20 MAGGIO 2020, GIORNATA MONDIALE DELLE API

SETTIMANA DELLA NATURA:  20 MAGGIO 2020

GIORNATA MONDIALE DELLE API

Ed è il momento delle Api, di questo speciale, prezioso e utile imenottero che va osservato da vicino, con calma, muovendosi cauti, attenti a evitare punture. È affascinante fermarsi a guardare quello che accade all’esterno dell’alveare con le fasi di ogni intensa giornata. Dalle prime luci che invitano le solerti Api ad uscire fino alle ritardatarie che giungono all’imbrunire e, rassicurate, si attardano sul predellino di atterraggio, quasi a guardarsi dietro, mentre si addentrano nel sicuro rifugio. Pronte a depositare nettare e polline. Ma l’alveare non si ferma e se ci si avvicina dal retro, il cupo operoso ronzio che proviene dalla cassetta, avvolge, riscalda l’aria e dura tutta la notte. Le Api sono abili nel volo e nell’orientarsi, con volteggi che comunicano e ronzii che ci richiamano. Al vertice di questo complesso sistema sociale c’è la regina, che, dopo il volo nuziale e l’incontro con i fuchi, vive per anni all’interno senza più uscire (se non con la sciamatura). L’alveare è composto dalla regina (che governa su tutto), sempre attorniata da api fedelissime e altre migliaia e migliaia di Api (l’alveare giunge ad essere mediamente composto da 40-50.00 Api – come una media città) che nell’arco del mese di vita svolgono tutte le attività che la complessa ed efficace organizzazione comporta nel nutrire le larve, costruire le celle, chiudere con gli opercoli, sigillare ogni fessura, rinfrescare l’alveare, bottinare all’esterno, vigilare e difendere da intrusioni e attacchi e ogni altro possibile lavoro che la regina indica necessario alla sopravvivenza dell’alveare.

Il Club Alpino Italiano – Commissione Centrale TAM ci ricorda gli importanti benefici e servizi ecologici recati alla Società. Con l’impollinazione le Api svolgono una funzione strategica per la conservazione della flora, contribuendo al miglioramento e al mantenimento della Biodiversità. Il valore economico del servizio di impollinazione, offerto dalle Api, risulta fino a dieci volte maggiore rispetto al valore del miele prodotto. Nel contempo il valore del miele prodotto, in particolare quello prodotto in Montagna con metodi artigianali, dispone di un valore aggiunto di qualità ed economico che può e deve ricadere sulle popolazioni locali che questo miele producono

L’analisi del miele prodotto dalle api (in modo mirato quelle di città) consente di rilevare indicatori di qualità ambientale diventando strumento strategico e naturale di conoscenza dello stato di salute dell’ambiente. Anche le Api sono vulnerabili e sotto minaccia per cambiamento climatico, patologie. impatto ambientale. Diventa importante monitorarne presenza e stato di salute.

La Montagna accoglie Api e Apicultori e il Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo si rivolge a soci e cittadini con iniziative, percorsi didattici, materiali dedicati e attività in ambiente. A Castelli e nelle zone pedemontane del Gran Sasso le Api trovano ambienti naturali integri, con filiere agricole rispettose La Montagna è pronta a ridare nuovo slancio al settore apistico e ricordo ancora con nostalgia, quando, da giovane Apicultore il mio apiario a Castelli era diventato di ben 20 arnie e tutta la campagna circostante era inondata da questo affascinante e instancabile, insetto con fiori e piante coltivate che rispondevano positivamente alle sue visite.

2020-05-20 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti”

2020.05 apiario di sera

2020.05 piccolo sciame

 




SETTIMANA DELLA NATURA DAL 18 AL 24 MAGGIO 2020 – IL FUTURO POSSIBILE PASSA PER L’AMBIENTE

SETTIMANA DELLA NATURA DAL 18 AL 24 MAGGIO 2020 – I PARCHI PER LA SALUTE

 IL FUTURO POSSIBILE PASSA PER L’AMBIENTE

Il senso degli appuntamenti  giornalieri, nel celebrare alcune voci dell’Ambiente, ci indica che il Patrimonio Naturale è determinante per uscire dalla crisi, oltre il limite degli attuali piccoli monopoli, che non possono continuare a esistere, se la società va a pezzi ed è costretta a rintanarsi.

(al termine dell’articolo sono allegate le considerazioni della CCTAM del Cai)

La NATURA, con questo periodo di fermo obbligatorio, ci ha mostrato quanto sia efficace ridurre l’INQUINAMENTO e riceverne qualità e purezza di aria, acqua e suolo. Progressivamente torneremo a uscire e a riprendere le attività, temporaneamente interrotte. Ma molto è cambiato. La “normalità” che rincorriamo è diventata altro. Il coronavirus non è stato un mero incidente di percorso, che si affronta e si lascia alle spalle. All’iniziale incredulità per quanto accaduto con la dilagante pandemia, ha fatto seguito l’attuale stato di incertezza, che non è risolvibile con semplicità e superficialità. Non è una sola questione di mascherina, igiene e metro di distanza (norme sicuramente da adottare), ma l’impensabile “cambio di passo” ci ha proiettati in una situazione che è ottimismo definire transitoria. Non saranno sufficienti degli adattamenti e i fatti determineranno trasformazioni la cui incidenza è opportuno riuscire a prevedere. Si tratta di mettere da parte rivalità, differenze e interessi di settore per guardare, unitariamente dapprima su base europea e, a seguire planetaria, a scelte che moduleranno diversamente digitalizzazione, lavoro, relazioni e uso delle risorse. Servono tutte le energie, dalle politiche alle intellettuali, con grande opera di mediazione e di consapevolezza per far incontrare economia, produzioni,  fiscalità, salute e benessere.

La Settimana della Natura da lunedì 18 a domenica 24 maggio 2020, ci riavvicina alla trascurata centralità del Patrimonio Naturale che, nella gestione del suo riconosciuto valore, è sempre affiancato dal Patrimonio Culturale.

Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa: … è importante riuscire a dare la visione di un ritorno alla normalità che sappia mettere al centro la valorizzazione dell’ambiente, con un’attenzione particolare all’enorme patrimonio di biodiversità che il nostro Paese possiede

In questi giorni si rincorreranno eventi locali, nazionali e internazionali, iniziando con il ruolo dei Musei che conservano i segni dell’artefice presenza dell’uomo, proseguendo su temi generali come la biodiversità che avvolge la sfera terrestre, Rete Natura 200 e Sistema delle Aree protette, che gestiscono le risorse, soffermandosi sulla singolarità naturalistica di api e tartarughe. Attraverso portali, esempi e incontri il viaggio quotidiano, tappa dopo tappa, diventa educativo e termina invitando alla scoperta dei territori – soprattutto quelli meno conosciuti e altrettanto stupendi. Ci saranno le proposte dei “Sentieri nei Parchi” e l’Escursionismo naturalistico e culturale del “Sentiero Italia Cai”, con iniziative realizzate nei Parchi, insieme al Club Alpino Italiano, Associazione ambientalista con oltre 320.00 soci, capillarmente presenti in ogni Regione.

PROGRAMMA

lunedì 18 maggio si inizia con la Giornata internazionale dei musei

mercoledì 20 maggio si celebra la Giornata mondiale delle api

giovedì 21 maggio sarà la volta della Giornata europea della Rete Natura 2000

venerdì 22 maggio si celebrerà la Giornata mondiale della biodiversità

sabato 23 maggio, la Giornata mondiale delle tartarughe

domenica 24 maggio si conclude con la Giornata europea dei Parchi

Vi invito a leggere le considerazione della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano – Club Alpino Italiano sulla SETT NAT.pdf

2020-05-18 (filidido) Cea “gli aquilotti” del Cai Abruzzo –  18 maggio 2020

2020.05.18-24 manifesto Cai Tam sulla settimana della natura.jpg

 




CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS: 10 regole per chi frequenta i rifugi

CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS: 10 regole per chi frequenta i rifugi

RIFUGIO SICURO”. Dieci regole comportamentali del Club Alpino Italiano. Gli appassionati di montagna dovranno rispettarle per un ritorno alla frequentazione dei rifugi alpini e appenninici, nel rispetto di sé e degli altri, della responsabilità e dell’educazione.

Il Club alpino italiano, attraverso la Commissione centrale rifugi, ha elaborato il “Piano RIFUGIO SICURO”, mentre si attende la pubblicazione del nuovo DPCM sulle riaperture delle attività economiche del 18 maggio.

Il desiderio di Montagna sarà forte. Escursionisti, alpinisti, turisti e intere famiglie, riprenderanno a frequentare la Montagna con entusiasmo, passione e curiosità. A tutti questi e a chi occasionalmente dovesse avventurarsi sui sentieri si chiedono buon senso, rispetto delle norme e preparazione adeguata. Le necessarie limitazioni indotte dai protocolli sanitari per contenere la diffusione del coronavirus orienteranno la libera frequentazione della montagna. Cambieranno anche i modi per raggiungere il Rifugio che sarà vissuto con una socialità che imparerà a incontrarsi diversamente. La Montagna, con bellezza, paesaggi, flora e fauna, prati e boschi sarà sempre lì, pronta ad accoglierci e a migliorare stato di salute e difese immunitarie.

L’appello del Presidente generale del Cai Vincenzo Torti ricorda che “… responsabilità, autoregolamentazione e prudenza devono ispirare, ancora di più nell’attuale situazione, ogni frequentatore della montagna, e che,  il rispetto delle raccomandazioni per la corretta frequentazione dei rifugi potrà evitare il ritorno a una chiusura delle Terre Alte e a una limitazione delle possibilità di frequentarle“.

Di seguito le dieci regole di comportamento del Cai:

1 – Prenota il pernottamento in rifugio, quest’anno è obbligatorio!

2 – Prima di iniziare l’escursione, assicurati di essere in buona salute!

3 – Attendi all’esterno del rifugio le indicazioni del gestore!

4 – Consuma – meteo permettendo – bevande, caffè, torte e pasti veloci all’esterno del rifugio!

5 – Lascia il tuo zaino e la tua attrezzatura tecnica dove appositamente predisposto dal gestore!

6 – Assicurati di avere con te mascherina, guanti e igienizzante a base alcolica; utilizzali quando entri nel rifugio e comunque sempre quando non puoi rispettare la distanza di sicurezza!

7 – Porta con te il tuo sacco lenzuolo o il tuo sacco a pelo per pernottare al rifugio!

8 – Lavati spesso le mani ed utilizza i tuoi asciugamani personali!

9 – Ricorda che il gestore può sottoporti al controllo della temperatura e che, se superiore a 37,5°c, può vietarti l’ingresso al rifugio!

10 – Riporta i tuoi dispositivi individuali di protezione usati ed i tuoi rifiuti a valle.

Chi andrà in Montagna, dovrà prepararsi per essere più autonomo, consapevole di rischi e opportunità, pianificando l’escursione nei minimi dettagli, vivendo l’esperienza in ambiente con serenità, come opportunità rigenerante dopo la sosta forzata, rinviando le attività più impegnative così da evitare possibili  situazioni di difficoltà e pericolo.

LE MONTAGNE SANNO ATTENDERE

2020-05-17 (flidido) Cea “gli aquilotti” del Cai Abruzzo

2020.05 manifesto le 10 regole del Cai per chi frequenta i rifugi

2020.05 SLIDE: le 10 regole del Cai per chi frequenta i rifugi




Cai Abruzzo e Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” – Proposte 2020 – 2021 -2022 – IL CAI NON SI FERMA E SI RIVOLGE AI GIOVANI

Proposte 2020 – 2021 -2022

IL CAI NON SI FERMA E SI RIVOLGE AI GIOVANI

Il Club Alpino Italiano GR Cai Abruzzo e il Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo, fanno presente che, mai come oggi, l’Ambiente ha bisogno di tutti noi per cambiare radicalmente scelte di vita e di progresso. I giorni di “fermo” (impensabili prima della pandemia) hanno determinato il calo dell’inquinamento a livello mondiale, con l’aria che “respira” meglio e l’acqua che si “libera” dall’inquinamento. Questo periodo ha evidenziato che le nostre eccessive attività di inquinamento, consumo di suolo, perdita di biodiversità, incidono negativamente sulla qualità dell’ambiente e sulla salute dell’uomo, già provata dall’incidenza climatica, con il rialzo della temperatura, scioglimento dei ghiacciai ed eventi estremi.

Adesso tutti guardano e aspettano la ripresa che però pone grandi dubbi, in quanto, a causa delle emergenze economiche provocate dalla pandemia, si corre il rischio  che le necessità ambientali vengano messe da parte. Ci si deve prendere cura dell’Ambiente e della Montagna, dei suoi territori e degli abitanti che, pur in presenza di eccellenze, già prima della pandemia, erano impegnati a contrastare spopolamento, spaesamento, difficoltà di avere infrastrutture essenziali e, nel caso d’Appennino, di subire i ritardi della ricostruzione.

La Montagna riunisce un vitale insieme di risorse e beni comuni con aria, acqua, paesaggi, colori, odori, boschi, prati, da scoprire nei paesi, sui sentieri e nei rifugi. Meraviglie della Natura generosamente a disposizione di tutti,  e che tutti devono imparare a rispettare. Il primo passo è la conoscenza. Vieni in Montagna per guardarti attorno, scoprendo quanto sia viva, pulsante e trainante. I piccoli paesi, tra i borghi più belli d’Italia si preparano ad accoglierti, lontano dalla crisi sanitaria che ha interessato le grandi città, pronti a condividere esperienze all’aria aperta con turisti, escursionisti e visitatori, nel rispetto di protocolli e norme che verranno. Nel frattempo, mentre gradualmente riprende la frequentazione della Montagna, ci accompagnano le raccomandazioni essenziali del Club Alpino Italiano che, con mirato decalogo, pone l’accento su prudenza e senso di responsabilità.

Il 2020 andrà un po’ così, di conserva, con le attività che riprenderanno con la massima cautela. Nel frattempo approfittiamo di questo tempo per definire le attività escursionistiche e culturali per i tempi migliori che verranno, anche avvalendoci degli strumenti per comunicare a distanza.

La giornata nazionale “in cammino nei parchi” del  prossimo 14 giugno, nata per sottolineare l’importante dialogo con il Sistema delle Aree Protette la trasformiamo in giornata web, descrivendo gli itinerari proposti nelle diverse edizioni. Di riferimento gli itinerari, con lo stato di fatto, lungo il Sentiero Italia CAI nei Parchi Nazionali. Un impegno per riscoprire il territorio diffuso. In Abruzzo abbiamo 3 Parchi Nazionali e il Parco Regionale Sirente Velino. Un rilevante sistema montuoso dove l’Escursionismo naturalistico e culturale si esprime a livelli d’eccellenza con il “Sentiero Verde dei Parchi d’Abruzzo” e le oltre 50 tappe. Nel 2020 possiamo quindi consolidare alcune attività iniziando dallo lo stato del Sentiero Italia Cai nei Parchi, le forme d’uso dei rifugi Cai, la manutenzione dei sentieri, la didattica a distanza, il completamento del Progetti di Educazione Ambientale Cai-Ministro dell’Ambiente nel Parco Nazionale d’Abruzzo, le possibili attività con i finanziamenti ZEA nei Parchi (e penso ai gestori dei rifugi nei Parchi) Zone Economiche Ambientali del Ministro Costa. Nel 2020 anno della Biodiversità va ricordato il Progetto Camoscio d’Abruzzo con il Cai che ha dato il via al riuscito programma di reintroduzione sul Gran Sasso d’Italia con il ripopolamento di Maiella e Marsicano.

Ci dobbiamo quindi preparare per i prossimi anni. Il  2021 sarà l’anno dei 30 anni della legge quadro sulle aree protette e quello dei 40 anni Bidecalogo. Attività e temi che dovranno prioritariamente coinvolgere i giovani e il mondo della Scuola

Nel 2021 per il Gran Sasso Laga ci si prepara a riproporre il Trekking Aprutino e il sentiero Terre Alte Castel del Monte – Castelli – esteso anche a Isola del Gran Sasso, con riferimento funzionale al Rifugio Enrico Faiani della Sezione Cai di Castelli. Il 2021 sarà anche l’anno per ricordare la singolare figura di Walter Mazzitti, già Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, molto vicino alle istanze del Cai, con il quale sono state condivise diverse azioni, con positivi e duraturi risultati.

Ulteriori  iniziative saranno definite per gli altri sistemi montuosi.

Nel 2022 si celebreranno i 100 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, condivisi con il Parco Nazionale del Gran Paradiso, appuntamento di valore nazionale ed europeo.

L’idea è di promuovere un itinerario escursionistico che avvolga paesi e montagne del Parco, riprendendo una proposta di Bernardino Romano espressa all’epoca dei primo vagiti del Sentiero Italia Cai d’Abruzzo.

Prioritari sono attenzione e cura dei giovani. In questa direzione il GR Cai Abruzzo si è rivolto ai Presidenti delle Sezione Cai con il seguente invito: Gentili Presidenti, come sappiamo, le Scuole sono purtroppo chiuse per l’emergenza in corso. A settembre, qualora si tornasse alla normalità, sarebbe opportuno che il Cai fosse presente con le sue tematiche per coinvolgere gli alunni e farli sentire parte del territorio, delle emergenze, del paesaggio, dopo questo lungo periodo di assenza. E’ importante, quindi, che voi contattiate i Dirigenti delle Scuole del vostro territorio per programmare le eventuali attività. Vi ringrazio e vi saluto cordialmente. Gaetano Falcone

Ci attendono anni di impegno con molto da fare, grazie alla collaborazione di ogni socio e struttura Cai, insieme a Parchi, Regione e altri Enti ed Associazioni, pianificando tutto nel migliore dei modi

13 maggio 20

  Gaetano Falcone                                                                                       Filippo Di Donato

Presidente GR Cai Abruzzo                                         Responsabile Cea “gli aquilotti” – CD Federparchi

2020-05-15 (filidido) Cea “gli aquilotti” del Cai Abruzzo

2020.05.13-proposte-Cai-Abruzzo-Cea-gli-aquilotti.pdf




Al via la prima Settimana della Natura, dal 18 al 24 maggio 2020

Al via la prima Settimana della Natura, dal 18 al 24 maggio 2020

Il Ministro Costa: … è importante riuscire a dare la visione di un ritorno alla normalità che sappia mettere al centro la valorizzazione dell’ambiente, con un’attenzione particolare all’enorme patrimonio di biodiversità che il nostro Paese possiede

Il 24 maggio si celebra la “giornata europea dei Parchi” che ricorda il giorno in cui, nell’anno 1909, venne istituito in Svezia il primo parco europeo

Si terrà da lunedì 18 fino al 24 maggio 2020 la prima edizione della “Settimana della natura”: sette giorni in cui si concentreranno alcuni degli appuntamenti internazionali più rilevanti e simbolici che riguardano la conservazione della natura: dalla valorizzazione dei beni culturali nei parchi alla tutela della biodiversità, dalla protezione delle api e delle tartarughe alla promozione del turismo sostenibile.

I parchi protagonisti di questi sette giorni, attraverso un video emozionale realizzato con le meraviglie del nostro patrimonio naturale, che verrà diffuso sui canali istituzionali e sui social; saranno inoltre rilanciati i tre siti internet del Ministero dell’Ambiente dedicati alla natura.

Parliamo di due portali già esistenti: il primo è dedicato al Turismo nei parchi (http://turismoneiparchi.minambiente.it/ ), accessibile tramite il sito del Ministero dell’Ambiente e realizzato con il contributo della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Un’utile e dettagliata vetrina sul Patrimonio culturale presente nei Parchi nazionali italiani, quasi 800 tra biblioteche e musei, oltre 400 beni archeologici e più di 1.250 beni artistico architettonici.

Il secondo sito, realizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con Unioncamere, è dedicato ai Sapori dei parchi (http://www.saporideiparchi.minambiente.it/) e si pone l’obiettivo di valorizzare e promuovere il legame tra prodotti tipici e patrimonio naturale nei 24 Parchi nazionali italiani.

Un collettore di informazioni sulle produzioni agroalimentari di qualità dei territori dei Parchi, che offre una visione sistemica dell’offerta turistica di queste aree, correlata in particolare al settore agro-alimentare, in grado di soddisfare tutte le esigenze dei visitatori, dalle escursioni ai percorsi, dalle iniziative alle degustazioni.

A questi due portali se ne aggiungerà uno nuovo, dedicato alle Meraviglie dei Parchi, il cui obiettivo è rilanciare le enormi potenzialità dei parchi presenti sul territorio nazionale, e che verrà inaugurato in coincidenza con la prima edizione della Settimana della natura.

D’altronde i parchi sono al centro dell’azione di governo del Ministro dell’Ambiente: con la creazione delle Zea, le zone economiche ambientali, ulteriormente finanziate anche nel dl Rilancio, con 40 milioni destinati alle imprese green nei parchi, la visione si sostanzia di uno strumento operativo di sviluppo ecosostenibile.

“La Settimana della natura è un appuntamento che assume particolare valore anche perché coincide con un periodo particolare della situazione che stiamo vivendo, la cosiddetta Fase 2, di uscita e ripartenza dall’epidemia del Covid 19 – afferma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa -. Un periodo in cui è importante riuscire a dare la visione di un ritorno alla normalità che sappia mettere al centro la valorizzazione dell’ambiente, con un’attenzione particolare all’enorme patrimonio di biodiversità che il nostro Paese possiede”.

Si comincia lunedì 18 maggio con la ‘Giornata internazionale dei musei’; un’opportunità ideale per conoscere il portale dedicato ai beni culturali presenti nei nostri parchi (http://turismoneiparchi.minambiente.it/ ) e attraverso questo scoprire o riscoprire tutti i numerosi beni architettonici e artistici, quelli archeologici, i musei, le biblioteche e gli altri importanti luoghi di cultura presenti.

Mercoledì 20 maggio si celebra invece la Giornata mondiale delle api: un’occasione importante per fare il punto sulle risorse che il ministero dell’Ambiente ha messo a disposizione per la salvaguardia degli insetti impollinatori, al centro di un’iniziativa di protezione e valorizzazione di questi importanti insetti e del mondo degli apicoltori che il Ministro annuncerà durante questa giornata.

Giovedì 21 maggio sarà la volta della Giornata europea della Rete Natura 2000. Nell’arco della giornata, il Ministro parteciperà ad una diretta con la Lipu sulle Zps a mare. Si farà inoltre il punto sull’ampliamento della Rete Natura 2000 e sui numerosi progetti Life che ci consentono di proteggere e conoscere sempre meglio il nostro Paese.

Venerdì 22 maggio si celebrerà invece la Giornata mondiale della biodiversità, con eventi dedicati al Capitale naturale, in particolare i canali social del Ministero ospiteranno una conferenza scientifica e un talk-show con la partecipazione di una storica amica dell’ambiente, Licia Colò.

Sabato 23 maggio, la Giornata mondiale delle tartarughe, che si celebra proprio in uno dei momenti di maggiore fragilità per questi animali che arrivano fra maggio e agosto sulle nostre coste per deporre le loro uova.

La settimana si concluderà domenica 24 maggio con la Giornata europea dei Parchi: un ‘ritorno alla natura’ viaggiando attraverso il lancio del portale Le Meraviglie nei Parchi e delle importanti e inedite iniziative ‘Sentieri dei Parchi’ (realizzata in collaborazione con il CAI) e ‘Passaporto dei Parchi’.

2020-05-15

(filidido)

Al via la prima Settimana della Natura, dal 18 al 24 maggio 2020

 




Come diventerà la frequentazione della Montagna in presenza del COVID19? Raccomandazioni del Cai.

Come diventerà la frequentazione della Montagna in presenza del COVID19?

Il Club Alpino Italiano, nel momento in cui riprende gradualmente la frequentazione della Montagna, pone l’accento su prudenza e senso responsabilità.

Dal Club Alpino Italiano sono state predisposte raccomandazioni essenziali sintetizzate con pannello informativo.

Ogni appassionato di montagna è chiamato a fare la propria parte perché la ripresa delle attività non si trasformi in occasioni per la diffusione del contagio. Sono necessari una accentuata cautela e l’adozione di comportamenti responsabili, che innanzitutto significano rispetto del distanziamento fisico e svolgimento delle attività in maniera individuale o in compagnia delle persone conviventi.

Il Club alpino italiano ha predisposto le raccomandazioni essenziali rivolte non solo ai soci, ma a tutti i frequentatori delle terre alte. Il Documento è frutto di lavoro collegiale, avvalendosi delle diverse strutture per una valutazione d’insieme del Comitato Direttivo Centrale, del Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo, degli Organi Tecnici Centrali e delle Strutture Operative, ha quindi

RACCOMANDAZIONI DEL CLUB ALPINO ITALIANO

  1. Rispetta puntualmente le disposizioni adottate a livello nazionale e territoriale (regione e comune), con particolare riferimento alle limitazioni imposte e alla adozione di comportamenti come le distanze e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, a tutela tua e degli altri.
  2. Valuta correttamente le tue capacità e condizioni fisiche, oltre a quelle dei familiari che vengono con te, considerando gli effetti del lungo periodo di forzata inattività e scegliendo itinerari adeguati, preferibilmente al di sotto del tuo livello abituale; assumi diligentemente ogni più opportuna informazione sul percorso, sulle previsioni meteorologiche e sulla presenza di strutture di accoglienza aperte ed eventuale riparo.
  3. Considera le limitazioni territoriali ai trasferimenti come l’occasione per andare alla scoperta delle valli e dei borghi più vicini, uscendo dalla spirale abitudinaria di privilegiare in molti la stessa località, scoprendo così bellezze inaspettate e sempre rispettando la natura, evitando concentrazioni pericolose di persone e limitando gli spostamenti.
  4. Scegli un rifugio come meta, non per trovare in quota ricercatezze di pianura, quanto piuttosto una cortese accoglienza, consigli competenti e la sobria qualità di una ristorazione che esprima i sapori tradizionali di quella particolare zona di montagna; ricorda che il gestore del rifugio presidia un territorio prezioso e assicura i contatti per i soccorsi: collabora con lui e attieniti alle sue indicazioni per assicurare distanziamento e igiene; è importante la prenotazione.
  5. Evita le attività più impegnative e che richiedono l’uso di attrezzature alpinistiche in comune e distanze ravvicinate con altri: la pazienza di oggi renderà ancora più gratificanti queste attività in un futuro non lontano.
  6. Percorri con lentezza e prudenza l’itinerario che hai scelto, segui i sentieri segnalati e quando incontri altre persone mantieni la distanza e usa la mascherina.
  7. Ricorda che in caso di incidente l’eventuale soccorso, già impegnativo per i luoghi, è reso ulteriormente critico dalla necessità di proteggere chi viene soccorso e quanti soccorrono, dal pericolo di contagio da coronavirus: per questo mantieni alta e costante la tua attenzione, risveglia i sensi assopiti. Attiva la funzione “seguimi” della App GeoResQ dello smartphone, tenendolo silenziato e utilizzandolo solo per necessità.
  8. Considera sempre che i luoghi che per te sono occasione di svago e benessere, rappresentano la “casa” delle popolazioni che in quelle montagne vivono, contribuendo a mantenerle ospitali, e che il tuo comportamento influisce sulle loro condizioni di vita e di salute.

In questo momento di generale difficoltà il rispetto di queste raccomandazioni equivarrà ad attenzione per sé e per gli altri, oltre che per la Montagna e per chi vi abita.

La Montagna ha bisogno di tutti noi. Il periodo di “fermo” ha determinato il calo dell’inquinamento a livello mondiale e ha  evidenziato quanto le nostre attività incidano negativamente sulla qualità dell’ambiente e sulla salute dell’uomo.

Adesso tutti guardano e aspettano la ripresa che però pone grandi dubbi,  in quanto, a causa delle emergenze economiche provocate dalla pandemia, si corre il rischio  che le necessità ambientali vengano messe da parte. Ci si deve prendere cura della Montagna, dei suoi territori e degli abitanti che, pur in presenza di eccellenze, già prima della pandemia,  erano impegnati a contrastare spopolamento, spaesamento, consumo di suolo, difficoltà di avere infrastrutture esenziali e, nel caso d’Appennino, di subire i ritardi della ricostruzione.

13 maggio 2020

(filidido)




Dichiarati inagibili i bivacchi montani del Club Alpino Italiano, in quanto spazi esigui e non sanificati

CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS

Dichiarati inagibili i bivacchi montani del Club Alpino Italiano, in quanto spazi esigui e non sanificati

Il Club Alpino Italiano, con una decisione sofferta ha dichiarato inagibili i bivacchi, per contenere la diffusione del coronavirus, in quanto, non essendo gestiti, non possono essere sanificati. I bivacchi sono spesso collocati ad alta quota in posizioni difficili da raggiungere e frequentati da alpinisti ed escursionisti esperti. Giacomo Benedetti, presidente della Commissione Centrale Rifugi e Opere Alpine del Club Alpino Italiano, nel comunicare la inagibilità fa però presente che i Bivacchi non verranno chiusi, in quanto rappresentano un appoggio per escursionisti ed alpinisti, a disposizione per estrema necessità. In questo caso saranno i frequentatori che si assumeranno il rischio di eventuali contagi, considerando le ridotte dimensioni dei Bivacchi e l’assenza di controlli.

Le Sezioni Cai tutte sono chiamate a diffondere questa informazione e le Sezioni Cai proprietarie dei bivacchi provvederanno a stampare il cartello informativo da apporre nell’ingresso delle strutture o all’inizio dei sentieri per i bivacchi posti ad alta quota.

In ogni caso si chiede che altre associazioni, enti locali, Parchi, operatori turistici e professionisti diffondano questo messaggio, affinché si possa raggiungere e informare ogni possibile utente.

L’attenzione del Cai alla salute dell’uomo, invitandolo a vivere l’ambiente con prudenza, e alla tutela del patrimonio naturale, in quanto risorsa insostituibile, è un modo per aiutare l’Italia a superare le attuali crisi (climatica e da pandemia) e prepararla per un futuro ecosostenibile a zero impatti.

 (filidido)

8 maggio 2020

2020 Cartello Bivacchi Cai Covid19




La “rivoluzione del camminare”, in silenzio nella bellezza

CLUB ALPINO ITALIANO E CORONAVIRUS

La “rivoluzione del camminare”    in silenzio nella bellezza

In questo periodo di “riavvicinamento alla Montagna e di cambiamento” ci attende la “rivoluzione del camminare”, che, insieme all’accoglienza, diventa strategia futura per le “Terre Alte”. Nella ricerca di spazi naturali, ampi e salutari, la rinnovata frequentazione ridurrà isolamento e spopolamento. Avremo necessità di attività agricole, turistiche e di servizi che siano durevoli, di qualità e rispettosi delle indicazioni sanitarie e della qualità ambientale. E per questo approfittiamo del tempo recuperato, per dare senso e corpo a progetti nati dal territorio, dalle sue esigenze e dai valori.

In questa fase, tra cambiamento climatico e pandemia, che vuole definire frequentazione, pianificazione, tutela e diffusione di una efficace cultura della Montagna si pongono due questioni: quale può essere il ruolo del Club Alpino Italiano nell’ambito della strategia d’Europa per le zone di Montagna? e quale sostegno la strategia d’Europa può apportare all’azione del Club Alpino Italiano per accrescere cultura e riconoscimento della Montagna?

Alla prima questione il Cai ha risposto prontamente ed efficacemente intervenendo con un impegno economico di 1.500.000 euro sia a favore di chi vive in montagna, sia dei servizi messi a disposizione con rifugi, sentieri e Sezioni a presidio dei territori. Con i primi 500.000 euro sono state donate 51 Panda all’ANPAS e destinate alle zone montane. In questo modo viene facilitata l’assistenza sanitaria a domicilio dei volontari dell’ANPAS, anche per anziani e disabili che vivono in montagna, colmando un disagio presente e uno squilibrio cche era a favore della città.

Il restante 1.000.000 di euro vuole contribuire a colmare le difficoltà che incontreranno rifugi e Sezioni nello svolgimento delle previste attività sociali in Montagna. Su base nazionale sono presenti 498 Sezioni Cai, con 794 rifugi e bivacchi.

Il Cai si pone il problema di come si riaprirà la Montagna, nei paesi, sui sentieri e nei rifugi che diventeranno degli osservati speciali. Nell’estate 2020 i Rifugi sicuramente potranno dare da mangiare agli escursionisti e agli alpinisti, offrendo anche accoglienza, garantendo sanificazione e distanza di sicurezza, riducendo drasticamente i posti letto. Il Cai sostiene il ruolo del rifugio a presidio del territorio e dei frequentatori, ma come facilmente intuibile tutto sarà più difficile. Per questo il Cai auspica progetti concreti, fondi e attenzione da parte dei Parchi, delle Regioni e dello Stato in quanto, con grande probabilità, molti rifugi resteranno chiusi, e quelli aperti avranno degli incassi ridotti, a fronte di spese fisse di gestione e manutenzione. Una soluzione di particolare accoglienza potrebbero essere le tende portate e piantate in prossimità del Rifugio che garantirebbe servizi igienici e vitto. Si lavora anche su un kit di sanificazione e di verifica sanitaria. Insomma non si può stare fermi alla finestra e il 1.000.000 di euro vuole essere un volano per Rifugi e Sezioni, in attesa di attenzioni altre.

La ricerca di spazi aperti e salubri potrà avvicinare turisti ed escursionisti, a migliaia, verso paesi e valli delle Alpi e dell’Appennino dove la percorrenza dei sentieri porterà alla silenziosa “rivoluzione del camminare”. Il Presidente Generale Cai, Vincenzo Torti, rivolgendosi al Presidente del Consiglio, ha chiesto di confermare la possibilità di poter intervenire prontamente per la manutenzione dei sentieri e della segnaletica. Il Cai pensa a una Rete di Sentieri, innervata sul Sentiero Italia Cai, da tenere pulita e praticabile. I sentieri messi in sicurezza dei sentieri sono infrastruttura strategica per la montagna e la sua frequentazione, occasione economica e sociale per le “terre alte” e i suoi abitanti, di crescita personale e di comunità, buona pratica per Parchi e altre Aree Protette..

Ci si prepara quindi per l’Estate 2020, ma lo sguardo è già al 2021 per dare concretezza ad azioni già avviate e rinviate, come lo svolgimento del Convegno Cai dal titolo ‘Dalla montagna ideale alla montagna reale’. Un incontro nazionale e internazionale di studio e visione su cultura, vicende e futuro della Montagna. C’è poi da completare l’esperienza straordinaria del Sentiero Italia Cai, tracciato lieve e presente, che unisce, attraversa Regioni e incontra Aree Protette, essenziale al camminare salutare, di scoperta e conoscenza. Con i suoi 7000 km si snoda tra colline e montagne, perso nel verde dei prati, nel solco delle valli, affacciato sui paesi, bianco delle vette, slanciato nell’azzurro del cielo. Luoghi di emozioni per giovani, famiglie e mondo della Scuola. La “rivoluzione del camminare” ripensa il modo di andare in montagna, con la sobrietà per i rifugi l’eccellenza del paesaggio, la consapevolezza nel limite delle risorse, la ricerca della bellezza.

Il 2020 vorremmo ricordato per l’Italia unita nelle “terre alte” dal camminare, dall’accoglienza  e dalla solidarietà.

(filidido)

4 maggio 2020