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Il CONGRESSO PALINDROMO DEL CAI – IL 101°

Il CONGRESSO PALINDROMO DEL CAI – IL 101°

Palindromo

Abbiamo un Congresso Cai “palindromo” e, attingendo al greco, è ben augurante per il significato “che può essere percorso in entrambi i sensi” e quindi utile come un sentiero. Inoltre la parola “percorso” rinvia al verbo camminare con tutte le positive implicazioni del sapersi orientare e dell’Escursionismo, che è una delle principali pratiche in ambiente del Club Alpino Italiano.

Appuntamento nazionale

I Congressi Cai sono straordinari appuntamenti nazionali e il Cai ne ha già inanellati 100.

In questo novembre 2023 siamo oramai vicinissimi alle giornate del 101° Congresso a Roma, 25 e 26 novembre, che si preannuncia come imperdibile evento.

La preparazione

Personalmente sono rimasto colpito dalla fase preparatoria e da quello che si è detto lo scorso 12 ottobre 2023, nel presentare e documentare quanto svolto per questo 101° Congresso, con lucide argomentazioni dai tre tavoli di lavoro su “sostenibilità ambientale”, “sostenibilità sociale” e “sostenibilità economica”. Da osservatore ho colto messaggi coerenti con la mia linea di comportamento che guarda alla responsabilità nelle scelte, alla trasparenza nell’esecuzione e ai fatti come conseguenza. Tutto bene ed è lodevole e importante il lavoro della nostra grande associazione ambientalista, del Club Alpino Italiano che si mette in discussione e guarda il futuro basando la sua azione su Costituzione e Agenda 2030.

Ma saremo ascoltati?

Il Cai ha una lungimirante capacità di visione e di previsione (e lo ha dimostrato nel tempo), ma la cosiddetta “transizione ecologica” mi sembra purtroppo un obiettivo perso sull’orizzonte, sostenuto da tante parole, così come alcuni obiettivi internazionali, europei e nazionali …

Quale Congresso?

Il senso di un Congresso è quello di riuscire a realizzare una fotografia quanto più vicina alla realtà della situazione attuale (principio di realtà su ambiente, economia, società, istituzioni e volontariato) e dettare linee guida comportamentali per il futuro. Prospettiva non semplice, volendo restare con i piedi per terra, considerando che ci si rivolge contemporaneamente sia a un consistente e diversificato corpo sociale (346.045 socie e soci tesserati nel 2023), sia a una realtà istituzionale che possiamo individuare in buona parte distratta e lontana da questi temi.

Montagna e Montanità

Noi potremmo, per gli argomenti di nostra pertinenza, concentrarci sull’attuale situazione di “policrisi” e rispondere con l’insieme dei “benefici” offerti dai “polisemi” dati da “montagna” e “montanità“. Di riferimento, tra i molti argomenti Cai, gli studi “Terre Alte“, la storia del “Sentiero Italia Cai”, la capillare presenza sul territorio di “Rifugi” e “Sezioni“, la diffusa “Rete Escursionistica Italiana“, le significative intese con i “Parchi, Federparchi e il Sistema delle Aree Protette“, il proficuo dialogo con i “Comuni“, reale presidio territoriale.

Il concreto e distribuito impegno del Cai non si esaurisce con questo primo elenco.

Biblioteca Sezione Cai L’Aquila

INVENTARIO DELLE AREE MONTANE DA PROTEGGERE e LA MONTAGNA CAMBIATA

Pubblicazione edita a cura del Club Alpino Italiano e di Italia Nostra. Consegnata nel 1974 all’allora Presidente della Repubblica, on.le Giovanni Leone dal Presidente Generale Cai, sen. Giovanni Spagnolli. Si tratta di un’opera di particolare valore tecnico e scientifico, unica nel suo genere in quanto contiene un’analisi accurata delle varie zone montane da tutelare, con un ricco corredo di dati, di indicazioni quantitative e qualitative, di parametri di diversi valori ambientali. Tutto quanto necessario per porre alle autorità competenti solidi elementi per eseguire interventi concreti.

Un elaborato del Cai da recuperare qualitativamente per la sua unicità storica e da attualizzare quantitativamente nel prendersi cura della montagna (da affiancare ai più recenti 150 casi censiti nel 2013). Diventa così un reale studio su LA MONTAGNA CAMBIATA.

Biblioteca Sezione Cai L’Aquila

DOCUMENTI CAI – dal 1974

Ci sono poi i documenti Cai, dallo Statuto agli ultimi di posizionamento. Sono tanti e può essere utile ripercorrerli iniziando dal 1974 con l’appuntamento internazionale Cai-UICN “l’avvenire delle Alpi” e il relativo piano di azione, ancora di una sconvolgente attualità (per me è stato di forte impatto, nell’anno della mia laurea in Fisica, aggiunto al successivo “I limiti dello sviluppo”, Club di Roma, Rapporto MIT, 1975… ed è nata così la passione per il Cai, tra scienza e ambiente, alimentata dal mio piccolo e arroccato paese di montagna, affacciato su luminosi altopiani).

Quella che però va considerata pietra miliare del Cai è il “Bidecalogo del 1981“. Un documento straordinario per quei tempi, da incorniciare e conservare gelosamente come monito all’attuale situazione. Documento antesignano, nato e voluto quando tante attuali associazioni ambientaliste ancora non c’erano. Un’icona che fotografa un preciso periodo storico, ambientale e culturale e testimonia un mirato, attento e propositivo impegno del Cai.

Il Bidecalogo Cai non va sminuito ritenendolo superato. Va lasciato e raccontato così com’è, con orgoglio e soddisfazione, immagine e impegno del Cai nel tempo.

NUOVE NORME

Cosa diversa sono le norme rivolte alle Sezioni, che possono essere emanate dal Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo, attualizzando temi e contenuti. Non è modificando costantemente il Bidecalogo che riusciremo a stare al passo con i tempi, ma crescendo nella presenza e nel legame con i territori, dando sempre più voce a Sezioni e Coordinamenti.

I CONGRESSI

Ci sono poi i Congressi precedenti e anche questi, a mio avviso, andrebbero considerati raccogliendo gli spunti interessanti e soprattutto i risultati che ne sono derivati. Senza andare molto lontano proviamo a guardare al 100° Congresso Cai di Firenze del 2015 e ai suoi argomenti di riflessione su volontariato e attualità delle proposte del Cai. L’interrogativo di 8 anni fa rivolgendosi ai giovani che risposta ha avuto? E che dire della “CHARTA” di VERONA (1990)”. Documento finale del 94° Congresso del Club Alpino Italiano?

La Storia del Cai, il valore dei Soci

E anche oggi, nel 2023, è fondamentale considerare come solida base la nostra ricca storia di sodalizio, con il percorso che ci ha portato a essere come siamo e come riusciamo a guardare al “possibile domani“, nell’attuale fluida realtà sociale e ambientale, nel profondo e veloce cambiamento (seppur prevedibile e previsto) al quale siamo sottoposti e che le zone montane, vivono come prima linea con gli abitanti le “terre alte” che, seppur tenaci, ne subiscono gli effetti.

Il passato è prologo

Noi del Cai abbiamo un passato invidiabile, seppur poco conosciuto (e lo sa anche Shakespeare). Nel mio zaino c’è un qualcosa raccolto e custodito da tutti i Presidenti Generali Cai. E mi limito a quelli che ho avuto modo di incontrare tutti personalmente, potendone apprezzare le diverse qualità che compongono un mosaico virtuoso. Noi possiamo ricostruire una traccia visibile e interpretabile della loro storia, che è poi la storia del Cai. Ogni Presidente è stato prima di tutto un socio, ha seguito un suo percorso formativo con una personale esperienza riportata nella sua Presidenza. Immaginiamo di mettere insieme le pillole di qualità (e non sono poche) di: Giovanni Spagnolli, Giacomo Priotto, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Gabriele Bianchi, Annibale Salsa, Umberto Martini, Vincenzo Torti, affidate ad Antonio Montani: equivale mettere in campo una ineguagliabile squadra di uomini, di personaggi di alto spessore.

Ma cosa fare di tutto questo? – libriamo l’aquila e incontriamo il Presidente

Attraverso queste nostre personalità, collegate ai documenti ed eventi prodotti nel tempo, possiamo ricostruire una traccia visibile e interpretabile della loro storia, che è poi la storia del Cai. Con questa traccia visibile e questi uomini scanditi nel tempo, a tutela della montagna e dei suoi abitanti possiamo chiedere di essere ascoltati e quale miglior possibile ascoltatore del Presidente della Repubblica, on.le Sergio Mattarella. Chiedendo un’audizione e riuscendo a presentare il Cai con la sua storia e le tesi congressuali, si chiuderebbe un anello avviato con il Presidente on.le Giovanni Leone, sempre attenti alle “aree montane da proteggere”. Così da poter presentare insieme, sia la storia del Cai (qualità culturale), sia la struttura del Cai (quantità operativa) con i quasi 350.000 Soci e le oltre 1200 tra Rifugi, altre strutture ricettive e Sezioni, con gli 80.000 km di sentieri gestiti e tanto altro ancora, come riunito nel Bilancio Sociale.

Dare voce alle “Terre Alte”

Conseguentemente si riesce a dare voce alla montagna e ai suoi abitanti, consapevoli delle migliori scelte da adottare e da far adottare per i diritti delle giovani generazioni, i diritti dell’ambiente e delle aree interne pedemontana e montane.

Studiare la mobilità

La montagna non va impoverita con la fuga di abitanti, l’abbandono e lo spopolamento. Così come c’è una fuga di cervelli dall’Italia verso l’estero, allo stesso modo c’è una fuga di persone dalla montagna verso le città. Quali concrete strategie adottare che sostengano la presenza di uomini e donne nelle “terre alte”? Approfondiamo lo studio dei flussi e dei movimenti delle persone da una regione all’altra, da un territorio all’altro, con le conseguenti motivazioni.

Benefici Ecosistemici

Con sempre maggiore frequenza nei convegni si discute di ecosistemi e dei benefici indotti. E’ per questo che utilizzo l’espressione “benefici ecosistemici” riconoscendo la generosità della natura nel dare, piuttosto che classificarla come natura servizievole. La ringrazio per le risorse messe a disposizione, per cibo, aria, acqua e suolo, per come strategicamente regola i planetari cicli vitali, per come promuove i diffusi valori culturali dell’umanità. Alla stessa stregua assegno peso alle espressioni “patrimonio culturale” e “patrimonio ambientale”, confinando ad altro momento la parola “capitale”.

Benefici ambientali e sociali che in molti casi, soprattutto in montagna e nelle aree naturali, abbondano senza essere adeguatamente riconosciuti. Dovrebbero invece diventare opportunità per nuove professionalità, con ritorni economici, a vantaggio dell’ambiente e dei paesi a rischio spopolamento e spaesamento. Servono insieme Scienza-Ambiente per studi e ricerche del Cai: dai ghiacciai, all’acqua, al dissesto, al consumo di suolo e alla perdita di biodiversità. Partire dalla consapevolezza degli impatti e dei rischi dovuti a crisi climatica e demografica.

APPENNINO

Uno dei nodi sul futuro della montagna è quello di Appennino. Una realtà varia che merita ulteriore attenzione quando ci spostiamo al Centro e al Sud Italia, alla stregua delle isole maggiori, di Sicilia e Sardegna. Il manifesto ASviS per il meridione evidenzia, in 10 punti, nodi cruciali per questi territori. Nodi nei quali il Cai può essere fondamentale per ogni scelta di progresso. Notevole il patrimonio di Parchi nazionali, i siti UNESCO, i beni archeologici e architettonici. A questi si aggiungono marchi e produzioni di qualità enogastronomica. L’Escursionismo educante ed esperienziale è volano per l’avvicinamento di turisti/escursionisti/viaggiatori che ascoltano, osservano e diventano interpreti ambientali.

Sono molte Regioni (già Convegno CMI) che, in ambito Cai, vanno considerate per territori e culture di interesse e non per numero di soci. L’incremento di tesserati va misurato in senso relativo e non assoluto.

Ripartire dai Comuni

Avviare un’azione coordinata e concreta che veda direttamente coinvolti i Comuni sostenendo i bisogni delle comunità e dei cittadini. Da questa collaborazione locale e mirata discenderanno progetti in ambito montano, con le positive implicazioni di gestione. Le possibili attività con i Comuni, in quanto realtà territoriali aggreganti, favoriranno la partecipazione di ogni portatore di interesse, di giovani e donne, dei gestori delle aree protette, del mondo accademico e scientifico, degli operatori culturali e turistici.

Si innescano percorsi virtuosi e circolari, durevoli nel tempo, con il Cai mediatore culturale di questo processo.

La montagna nell’era del cambiamento climatico (link al sito)

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.11.15 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




La Magia del Sentiero – inCammino per andare e diventare

La Magia del Sentiero

inCammino per andare e diventare

Mi trovo sul sentiero e fantastico sulle tante persone che lo hanno percorso.
Sono stati alpinisti, boscaioli, cacciatori, ma trovo anche studiosi, ricercatori, artisti, pittori, insegnanti, fotografi, militari e sicuramente filosofi ed esteti.

Immagino queste persone al Fondo della Salsa, ai piedi della grande Parete Nord del Monte Camicia, tutte riunite per condividere una riflessione sul futuro della Montagna.

«MENTRE IL SENTIERO CI INDICA DOVE ANDIAMO, NOI DECIDIAMO COME PERCORRERLO E CHI DIVENTARE»

Bellezza e Meraviglia
di Montagna

IL CAI SI PRENDE CURA DELLA MONTAGNA

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2023.11.03 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
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Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




PERCHÉ É IMPORTANTE CONTINUARE A FARLO!

PERCHÉ É IMPORTANTE CONTINUARE A FARLO!

@Di Donato

A Milano. Il brusio tiepido della città sale ed entra dalla finestra aperta, rotto dallo stridio di una frenata e dal ritmico picchiettio di un mezzo che avverte di essere in movimento.

Sul soffitto con le travi di legno, le ali spiegate di un Albatros invitano a volare alto. La casa è accogliente e le pareti slanciate ricevono volentieri aerei rami di piante che risalgono intrepide e disegnano sinuose lingue di verde.

Ma che ci faccio a Milano? Oggi parto!

Ieri sono stato alla Sede centrale del Club Alpino Italiano, via Errico Petrella 9. Una passione per la montagna che porto cucita sulla pelle. Un interesse per l’ambiente a 360 gradi. Sarà che sono nato a Rivisondoli, in un piccolo paese di montagna affacciato su accoglienti pianori, sarà che ho vissuto molto ad Ancona, sull’Adriatico con le vicine meraviglie del Conero, sarà che ho frequentato l’Università dell’Aquila, città montanara, eccellenza d’Appennino, saranno i miei studi con la laurea in Fisica, appassionante scienza senza fine. Ma l’interesse per ciò che è Natura esplode sempre continuamente dentro me.

Castelli

A Castelli, sotto la parete Nord del Monte Camicia, l’incontro con il Cai è stato fatale. Da socio fondatore di quella piccola Sezione ha preso il via un lungo percorso di impegno e risultati conseguiti e che sembravano certi. Una missiva indirizzata verso un possibile raggiungibile futuro migliore. Le cose però cambiano e non sempre in meglio.

E allora? E adesso? Mi guardo, quasi a non riconoscermi e mi interrogo sul futuro che lasceremo ai nostri figli.

Montagna e mare

Montagna e mare per me sono state due realtà fisse, solide, inattaccabili. Vastità e fisicità in comune. Da una parte ripidi e inaccessibili pareti e dall’altra rutilanti e vorticosi marosi.

Montagna e mare oggi sembrano essere grandi malati, segnati da sporcizia e inquinamento. Lo sfruttamento continuo ed eccessivo delle risorse naturali li sta riducendo in povertà.

Montagna e mare continuano ad esserci, ma non sono più gli stessi. Nelle vette scompaiono i ghiacciai e nell’acqua scompaiono i pesci. Gli ecosistemi non riescono più ad autorigenerarsi e impallidiscono.

La situazione è difficile. Lo vedo attorno a me, ma non sono solo io a dirlo. La voce è globale e planetaria. E così si fissano obiettivi e scadenze. Da quelli irrinunciabili del nuovo millennio, il 2000, scivolati al 2005, diventati del 2010 e a seguire del 2015 e poi i magnifici 17 obiettivi dell’Agenda 2030, con proiezioni al 2050.

Di questo passo non avremo più passo.

Eppure continuo ad agire, a presidiare e a lottare. Ma perché? Prima di tutto perché credo nel Club Alpino Italiano, la mia associazione che ama la montagna e vede lontano. Un mio buon riferimento formativo è stato nel 1974 il convegno internazionale “L’avvenire delle Alpi”. Un’analisi lucida e precisa del momento e delle prospettive. Vi invito a leggere il “piano d’azione”, indicato ben 50 anni fa.

Oggi noi abbiamo un esteso inquinamento industriale e agricolo, il consumo incontrollato delle risorse naturali e tanti scarichi urbani. Purtroppo a questi si aggiungono gli effetti meccanici sull’ambiente dovuti al consumo il suolo con le relative impermeabilizzazioni, la costruzione di strade, la cementificazione dei fiumi, spesso tombati, l’insistenza sugli impianti di risalita e l’innevamento artificiale e tanto altro ancora. Adesso poi sembrerebbe che il Governo abbia deliberato di cancellare il vincolo paesaggistico a tutela dei boschi. Paesaggio e bellezza sono due nostre ultime residue speranze, da riscoprire iniziando dai piccoli paesi di montagna.

L’impegno

Alla necessità di riuscire a convincere Governo e uomini di potere si sostituisce l’impegno a sensibilizzare e coinvolgere direttamente i cittadini. Ripartire dal basso, come nel caso dell’assurda pista da bob a Cortina d’Ampezzo, da oltre 120 milioni di euro. Insieme, in tanti per esigere che i partiti riescano a essere intransigenti nei confronti dei diritti delle generazioni future.

La Costituzione

Nell’art.9, troviamo la modifica della Costituzione, dell’8 febbraio 2022, dove il concetto di tutela si apre all’interesse delle future generazioni. E non è un accessorio, ma la rinnovata spinta che porta ad agire senza attendere la nuova catastrofe.
In gioco il valore della responsabilità, della trasparenza e quello della concretezza dei fatti.

Non sono più giovane e proprio per questo non accetto ci sia una terra disastrata da consegnare ai giovani.

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2023.10.19 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




CORREVA L’ANNO 1974

CORREVA L’ANNO 1974

“L’AVVENIRE DELLE ALPI”: a Trento, per il Convegno internazionale del CAI e UICN con patrocinio UNESCO e Ministero Turismo e Spettacolo.

VIAGGIONE

Stordito dalle tante ore di viaggio alla fine il rumoroso treno si ferma a Trento. Scendo cauto in questa splendida e agognata città, sempre misteriosa, ma davvero tanto lontana. Dopo i primi passi nel centro storico la stanchezza improvvisamente scompare, rapito da suggestioni, architetture, immagini e icone. Trento è una città simbolo, sede importante per il Convegno in programma.
Una città accogliente, in queste giornate dal 31 agosto al 6 settembre del 1974.

TRENTO OSSERVATORIO SUL FUTURO DELLA MONTAGNA

Destinata a svolgere la funzione di osservatorio dal quale protezionisti, studiosi e uomini politici, di nazioni diverse, si ritroveranno per riuscire a prevedere il futuro delle Alpi.

INTERROGATIVI CHIARI

Gli interrogativi sono chiari: che cosa accadrà alle montagne a causa dell’attuale discutibile progresso? e … riusciremo a conservare un ambiente in equilibrio o subiremo gli effetti di una sfrenata speculazione?
Ci attendono più giorni di impegno ma penso proprio che il sacrificio sarà ben ripagato.
Presidente onorario del Convegno Giovanni Spagnolli,  Presidente Generale del Cai ma anche Presidente del Senato.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIOVANNI LEONE

Il 28 giugno 1974 in udienza al Quirinale è stata ricevuta una rappresentativa Delegazione del Convegno “l’Avvenire delle Alpi”. Con il Presidente Spagnolli c’erano il Sindaco di Trento (Benedetti), il Ministro del Turismo e Spettacolo (Ripamonti), il Comitato Convegno (Pedrotti), la Commissione Ecologica del Senato (Dalvit), il Direttore Film Festival “Città di Trento” (Grassi), la Commissione Centrale Cai per la Protezione della Natura Alpina (Saibene), l’UNCEM (Segnana), il WWF (Osio) e altri del Cai.

INVENTARIO: CAI e ITALIA NOSTRA

E non ci si può presentare a mani vuote. Al Presidente della Repubblica si consegna una copia dell’INVENTARIO DELLE AREE MONTANE DA POTER DA PROTEGGERE.

Documento storico realizzato dal Cai, Commissione Centrale per la Protezione della Natura Alpina e da Italia Nostra. Un censimento di luoghi tra eccellenza e vulnerabilità. Lavoro capillare di indagine e attenzione. Un meticoloso e convincente prendersi cura della Montagna, che ha favorito la nascita di molte Sezioni Cai.

Qualcosa di simile è stato riproposto nel 2013 con il rilievo di 150 casi emblematici segnalati dal Cai Tam per il 150° della fondazione.

84 PUNTI

Il PIANO D’AZIONE approvato al termine dei lavori è di ben 84 punti.
Le relazioni uomo ambiente sono giustamente considerate bidirezionali. Ogni aggressione contro la natura è destinata a ritorcersi contro l’uomo; viceversa, modificando profondamente le condizioni di vita dell’uomo si ha una ripercussione sulla natura che lo circonda.

4 SEZIONI

Organizzato in 4 Sezioni (tutte da rileggere):
1. PIANIFICAZIONE (1-29);
2. ASSETTO E UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE (30-52);
3. PROTEZIONE DELLA NATURA E DELLE SUE RISORSE (53-75);
4. ATTUAZIONE DEL PIANO (76-84).
Indirizzi validi e di visione e in particolare ho considerato quelli di Protezione della natura, riferiti anche ai parchi e al loro sistema.

1972 CONFERENZA A STOCCOLMA

“L’UOMO E L’AMBIENTE”. Di sicuro riferimento sono stati i 26 principi della dichiarazione di Stoccolma tenutasi dal 5 al 16 giugno 1972. Parteciparono 112 stati dell’ONU. Il documento è attento a ispirare e guidare le nazioni verso quella che oggi definiamo “sostenibilità”, delineata dai 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

1972 LIMITI DELLA CRESCITA – MIT Club di Roma

E che dire dello studio che ha aiutato a capire l’impatto sulla Terra sia della crescita demografica, sia dalle attività umane e dall’inquinamento? La Terra non è infinita e non ha inesauribili risorse di cibo e materie prime. Il peso dell’impronta ecologica dell’uomo, supera la capacità della Terra di reggerla.

IL CAI E IL FUTURO DELLA MONTAGNA

Mi immergo nei pensieri e risalgo nel tempo. Da viaggiatore privilegiato vedo come il Cai sia stato un attento precursore dei rischi per montagna e montanari, pronto a leggere i segni del cambiamento. Cito solo alcuni dei passaggi che hanno visto il felice periodo di crescita culturale e di proposta, avviato negli anni ’70 e prolungatosi senza interruzioni per un buon trentennio (spesso agendo da profeta), con analisi, obiettivi e strategie eccezionali per la loro sconcertante attualità :

(1981) BIDEALOGO CAI – pietra miliare e angolare sul comportamento della Nostra Associazione (link al documento). Approvato dall’Assemblea straordinaria dei delegati CAI a Brescia e particolarmente noto per la rivisitazione nell’Assemblea dei delegati del 2013, nel 150° del Cai a Torino, A mio avviso il documento base, icona del Cai, va gelosamente mantenuto e custodito come simbolo di un’azione preventiva e di cura, da antesignana Associazione Ambientalista.

– (1986) Il Cai e la sfida ambientale, Ivrea,  1° Convegno Nazionale della Commissione Centrale TAM – “Montagna da vivere o Montagna da consumare (link al documento)”.

-(1990) La “CHARTA” di VERONA, straordinario Documento finale del 94° Congresso del Cai (link al documento);

-LEGGE QUADRO n.394 del 1991, sulle aree protette, attraverso la quale il patrimonio naturale sul territorio nazionale deve essere sottoposto ad uno “speciale regime di tutela e di gestione”;

ALTA MONTAGNA: GLI INTERESSI IN CONFLITTO (1995), Convegno internazionale con Le “TAVOLE DELLA MONTAGNA” DI COURMAYEUR, Codice di autoregolamentazione delle attività sportive in montagna (link al documento).

-RETE NATURA 2000, rete ecologica diffusa su tutto il territorio d’Europa composta da due tipi di aree: i Siti di Importanza Comunitaria – SIC e le Zone di Protezione Speciale – ZPS.

Recentemente il Cai ha approvato:
-i DOCUMENTI DI POSIZIONAMENTO DEL CAI (2020-2022), riuniti nella pubblicazione “Il CAI e l’Ambiente” su cambiamenti climatici, biodiversità, boschi, transizione ecologica e aree protette (link per scaricare il documento).

101° CONGRESSO DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Riuscire a muoversi tra ambiente, economia, società e istituzioni non è semplice, ma è possibile. È quello che ci auguriamo dal 101° Congresso del Club Alpino Italiano, in programma il prossimo 25 e 26 novembre 2023 a Roma. (link alla pagina web del 101 Congresso Cai).

ALLORA?

In 50 anni cosa abbiamo appreso del mondo attorno a noi e come abbiamo modificato i nostri comportamenti? Come ignorare che viviamo travolti da cambiamento climatico, pandemia e terribili conflitti internazionali? Servono responsabilità, trasparenza e fatti.

POLICRISI

Mi sveglio, mi affaccio alla finestra, osservo l’orizzonte e spazio su scenari dove non compare il senso del limite. Nell’alpinismo, per la progressione, l’equilibrio è indispensabile. Nell’uso delle risorse naturali e umane, per chi specula, l’equilibrio è un inutile limite.

Accettiamo la realtà di policrisi e proviamo a risolverla.

Penso ai giovani e nella testa mi ronzano le parole dell’articolo 9 della Costituzione.

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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.10.16 pubblicato 

(filidido)
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Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Transumanza – domenica 10 settembre 2023 – Cai Castelli, 3a edizione

Transumanza – domenica 10 settembre 2023
Cai Castelli, 3a edizione

3a edizione

Siamo giunti alla 3a edizione di un riuscito coinvolgente appuntamento, aperto a tutti, ma soprattutto ai più giovani.

Paesi e genti di montagna

A Castelli c’è una Sezione Cai espressione di un piccolo paese del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Forte il legame degli operosi abitanti con il territorio. La ceramica ne è un esempio; nata dall’uso attento delle risorse naturali presenti: argilla, acqua, legname, fuoco e coloranti.

La pastorizia

A seguire tante altre attività in Montagna e tra queste la pastorizia con tutto ciò che  il Gran Sasso d’Italia, da Campo Imperatore e in ogni paese esprime sulla storia della Transumanza, con i tempi, i gesti e le azioni che l’hanno caratterizzata e trasformata in un’esperienza unica e coinvolgente.

Vicini all’ambiente

Il Cai si rivolge ai giovani e alle loro famiglie con il desiderio di riavvicinare tutti all’ambiente, alla manualità dei lavori, alla solidarietà e alla condivisione.
I mestieri in montagna sono di gruppo, servono braccia che sappiano lavorare insieme.

Giornata Transumanza

Con la 3 a edizione di domenica 10 settembre, ripercorreremo le tante fasi della pastorizia, un po’ con le pecore, un po’ con i cani pastore, un po’ mungendo, un po’ tosando, un po’ lavorando il latte da trasformare in ricotta e formaggio, un po’ scardando la lana e un po’ filandola. E poi l’assaggio di tanti prodotti delizia del palato.

Sono buoni i pascoli di Montagna

Alle pecore si continuano ad assicurare buoni pascoli, con latte per produrre dell’eccellente formaggio pecorino. Consiglio di provare quello prodotto a Farindola.

Rifugio Enrico Faiani per lo sdijun

Appuntamento per tutti al Rifugio Enrico Faiani della Sezione Cai Castelli, per la prima energetica colazione – sdijun – e l’avvio di una “gustosa” e “ricca” giornata.

La Montagna è faro di civiltà e culture

In un mondo, condizionato dall’economia e dalla globalizzazione, il valore dei luoghi è espresso dalle identità locali. Ricchezza e bellezza sono racchiuse in uno scrigno di biodiversità, genti e culture. Sono storia e vicende che consentono alla Montagna di essere ancora un luminoso faro di civiltà e futuro.

Le Comunità

Valorizziamo i piccoli paesi con le loro Green Community che utilizzano acqua, boschi e paesaggio e guardano al futuro. Non sfruttano!

Amatrice – Terre Alte – domenica 3 settembre 2023

La pastorizia nei secoli ha lasciato un’impronta importantissima nell’economia e nelle tradizioni delle genti di montagna.
Il Cai è ovunque custode dei segni dell’uomo in montagna, documentati dal progetto “terre alte”.

UNESCO

La TRANSUMANZA è stata inserita nel 2019 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. La transumanza è ancora praticata tra Molise, Abruzzo e Puglia, principale direttrice di questa storica attività presente anche nel Lazio e in Campania.

in Cammino

Dal Rifugio Enrico Faiani per camminare nei boschi di faggio e spazi aperti affacciati sulla valle, verso le grandi pareti, con i paesaggi che mutano passo dopo passo. E’ meraviglioso guardarsi attorno.

I sentieri sono messaggeri di bellezza e benessere

Il presidio del territorio

In questa complessa fase di cambiamenti ambientali, economici e demografici è fondamentale impegnarsi nell’educazione e nell’attenzione al mantenimento di competenze sociali e di relazione.
Determinante il coinvolgimento di comunità e territori dotandoli di efficaci strumenti operativi.

Il Rifugio Enrico Faiani, che ospita il Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” è cerniera tra l’abitato e la montagna.

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.09.05 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Monte Amaro

MONTE AMARO
2793 m

foto archivio Di Donato

Una bella esperienza quella di correre dietro ai figli, specie se poi li si insegue in montagna.

Monte Amaro è una ambita vetta d’Abruzzo, impegnativa e tutta da scoprire. Determinante mettersi in cammino che sia bel tempo.

Ne vale la pena

Ne vale la pena per la sua particolare posizione tra il mare Adriatico e gli altri monti, per il paesaggio incredibile, vicino e lontano, che ci aiuta a scoprire e apprezzare, per il sentiero di avvicinamento che a ogni passo muta forma e racconto, per gli ampi pianori sommitali e la lunga aspra cresta verso l’infinito.

foto archivio Di Donato

Eugenio Di Donato

Da Eugenio la Maiella è stata osservata sempre con ammirazione e rispetto. E questa volta l’ha raggiunta di slancio, tutta d’un fiato, quasi inaspettatamente. Il programma iniziale prevedeva la salita dalla Stazione di Palena sul Monte Porrara, per poi scendere a Campo di Giove seguendo questo aereo e paesaggistico tratto del Sentiero Italia Cai.
Ma, e compare il ma, a Guado di Coccia, lo sguardo si inarca rapito, segue il volteggiare delle nuvole, mentre l’ondulata cresta si allunga sull’orizzonte. E i piedi agili sanno subito dove dirigersi.

foto archivio Di Donato

La Maiella è così, ti prende senza che tu te ne accorga e, sedotto, inizi a salire. Come compagni d’escursione i propri racconti, lasciati lungo il percorso. Dieciraccontialprezzodiuncaffè

foto archivio Di Donato

Il resto è avventura, spazi infiniti, natura aspra e selvaggia, esplosione di vita tra rocce frantumate, Camosci d’Abruzzo dominatori d’altura e il rosso “bivacco Pelino” calato dalla luna.

foto archivio Di Donato
foto archivio Di Donato

Il rientro a Fonte Romana è accompagnato dalle ultime luci del tramonto e dalle prime ombre lunghe della sera.

Nel Parco Nazionale della Maiella Eugenio, socio Club Alpino Italiano, della Sezione Cai Castelli.
giovedì 10 agosto 2023

foto archivio Di Donato

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

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Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.08.17 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




in CAMMINO nei PARCHI – domenica 11 giugno 2023 – 11a edizione, Cai e Federparchi

in CAMMINO nei PARCHI – domenica 11 giugno 2023 – 11a edizione, Cai e Federparchi

Giornata nazionale – IN MONTAGNA” (e non solo) PER UNA GRANDE ESPERIENZA CONDIVISA da svolgere nel Sistema delle Aree Protette d’Italia.

segmenti di bellezza d’Italia

Club Alpino Italiano e Federparchi promuovono “in CAMMINO nei PARCHI” per il piacere di camminare ed esprimersi in libertà proponendo segmenti di bellezza d’Italia, con l’invito a visitarli in ogni stagione.

Logo in CAMMINO nei PARCHI 2023 (da scaricare)

Commissione Centrale TAM del Cai
E siamo arrivati a undici !!!
undici edizioni di questo appuntamento “in Montagna” che unisce la tradizionale esperienza escursionistica con la frequentazione delle Aree Protette.

Il piacere dell’incontro

Per tutti il piacere dell’incontro. Insieme per vivere e raccontare un’esperienza salutare e appagante.

Lo slogan della giornata resta sempre: SENTIERI PER CONOSCERE”

Si attiva così il circuito virtuoso di camminare per conoscere, conoscere per amare, amare per tutelare.
Il senso vincente della giornata nazionale “in CAMMINO nei PARCHI” è nell’aggregazione, nella condivisione, nello scambio partecipato, nella conoscenza di luoghi e persone.
Prepariamoci a partecipare da protagonisti a una rinnovata e indimenticabile esperienza all’aria aperta, in Montagna, nei Parchi e in ogni altra realtà protetta

IL CAI NON SI FERMA E PENSA AI GIOVANI E ALLE FAMIGLIE…

ORGANIZZIAMOCI PER DESCRIVERE ITINERARI CHE AIUTERANNO A CONOSCERE I VOLTI DELLA MONTAGNA E IL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE

GIORNATA EUROPEA DEI PARCHI

L’evento “in cammino nei Parchi” segue la Giornata Europea dei Parchi del 24 maggio, che celebra l’istituzione della prima area protetta, avvenuta in Svezia nel 1909. Nel 2023 il singolare tema “costruire sulle nostre radici“e il Cai ha radici robuste e ben radicate.

GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE

Segue anche la Giornata mondiale dell’Ambiente del 5 giugno, con territori che hanno decisamente necessità di cura iniziando dalle Terre Alte del Pianeta, per contrastare crisi climatica e degrado. Ricordo il 5 giugno 2022 – 50a edizione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, con l’importante messaggio UNA SOLA TERRA. Tutto è nato nella 1a Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente con la Dichiarazione di Stoccolma del 1972 e i 26 principi. L’ultimo dei quali precisa che: L’uomo e il suo ambiente devono essere preservati dagli effetti delle armi nucleari e di tutti gli altri mezzi di distruzione di massa.

DI RIFERIMENTO:

IL “SENTIERO ITALIA CAI” E LE TANTE AREE PROTETTE CHE ATTRAVERSA

Centralità assegniamo alla descrizione delle tappe del “Sentiero Italia Cai” con lo scopo di interessare direttamente e indirettamente tutti i Parchi Nazionali (ne sono 25: 16 direttamente attraversati, 4 raggiunti con bretelle e 5 di mare con la diffusione dei messaggi educanti del SI Cai), tanti Regionali e locali (37).  Scopri il Sentiero Italia Cai (link al sito)

IL CLUB ALPINO ITALIANO E IL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE documento guida approvato dal Consiglio Centrale Cai (26 marzo 2022)

il CAI e il sistema delle aree protette (link al documento)

Il documento sviluppa l’argomento ripercorrendo la storia delle Aree Protette, i temi basilari e quelli attuali, i servizi ecosistemici, il capitale naturale, coniugando l’ambiente con società, economia e istituzioni. Per questo tratta di legislazione e gestione, ponendo attenzione alle logiche europee e allo specifico ruolo di Rete Natura 2000.

Emerge la complessità del Sistema e la necessità di tutelarlo dalle crescenti minacce

Il taglio comunicativo del Cai evidenzia la storia dell’alpinismo e dell’escursionismo, della conoscenza naturalistica e culturale, del presidio del territorio, della frequentazione consapevole, dell’insediamento e della tutela.

Alla luce di quanto espresso nel documento sulle AREE PROTETTE il Club Alpino Italiano:

•Assume come valore intrinseco il Sistema delle Aree Protette (Parchi nazionali, regionali, Riserve Naturali, Rete Natura 2000, ecc.);

Difende l’integrità delle singole Aree Protette e gli obbiettivi di conservazione per cui esse sono state istituite, qualora consideri che siano minacciate;

• Ne riconosce la funzione di protezione, conservazione, gestione del Capitale Naturale e dei servizi ecosistemici da questo generati;

• Ne promuove la diffusione e la conoscenza all’interno del proprio corpo sociale quale elemento di formazione e arricchimento culturale;

• Ne riconosce il valore di promozione di una economia diffusa a primario sostegno delle popolazioni residenti;

• Si impegna a fare rispettare sia la legislazione nazionale sia le direttive europee in materia di protezione della natura e di aree protette;

• Individua nelle popolazioni residenti il perno sociale di custode della cultura e delle tradizioni della Montagna (valori identitari);

• Ritiene utile partecipare al processo di revisione ed aggiornamento della legge quadro sulle Aree protette, 6 dicembre 1991 n° 394, a trent’anni dalla sua emanazione;

• Ritiene indispensabile incardinare questo processo di revisione all’interno delle normative europee espresse dal Next generation EU;

• Ritiene necessario individuare e proporre un piano nazionale di ampliamento del Sistema delle Aree Protette al 30% del territorio nazionale ed alla protezione in maniera rigorosa del 10% del territorio, così come richiesto dalle strategie europee;

• Si impegna per il raggiungimento di tali obbiettivi ricorrendo in particolare alle dettagliate conoscenze geografiche, ambientali e socioeconomiche dei propri iscritti;

• Si impegna a realizzare progetti, in sinergia, con gli Enti di gestione delle Aree protette, in particolare di educazione ambientale, osservazione e rilievo della biodiversità e del territorio, citizen science, ecc.;

• Impegna i propri rappresentanti nominati negli Organi direttivi dei vari Enti Parco a promuovere questi principi durante lo svolgimento del loro mandato.

ANCHE DUE GIORNI DI ATTIVITA’ 10 e 11 giugno 2022

Le iniziative potranno essere svolte anche su due giorni: sabato 10 e domenica 11 giugno 2023, prevedendo quindi un’esperienza di pernottamento in rifugio o in un paese montano.
L’obiettivo è di raccogliere quante più schede descrittive delle escursioni proposte per avvicinare e conoscere il Sistema delle Aree Protette con Parchi Nazionali e Parchi Regionali, Rete Natura 2000 , le aree Unesco e altre zone tutelate.

Gruppo di Lavoro Cai-Parchi e Aree Protette

Il Gruppo di Lavoro Cai-Parchi e Aree Protette promuove la giornata “in Cammino nei Parchi 2023”. La Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Cai, coordina le iniziative del Cai, svolte insieme a Commissione Centrale Escursionismo e Cicloescursionismo CCEC e la dedicata Struttura Cartografia e Sentieri SOSEC.

Per adesioni e info 11a Edizione”in CAMMINO nei PARCHI” –

Antonio Di Grottole -CCTAM Cai – antoniodigrottole@gmail.com
Filippo Di Donato– GdL Cai-Parchi e Aree Protette – areeprotette@cai.it – 3397459870
Carmela Vaccaro – Cai-Federparchi – carmela.vaccaro.eu@gmail.com

Per saperne di più ….

Documenti del Club Alpino Italiano tra tutela, biodiversità e progresso (link articolo Montagna e Parchi del 12 marzo 2022)

https://www.loscarpone.cai.it/costruire-sulle-nostre-radici/

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BUONA MONTAGNA a tutti!
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Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.05.26 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




LA RIVISTA del Club Alpino Italiano… è in arrivo

LA RIVISTA
del Club Alpino Italiano n.1, marzo 2023 … è in arrivo

foto Di Donato

Non è diversa è semplicemente un’altra

Mi piace La RIVISTA del Club Alpino Italiano. O meglio, già mi piace per la prima pagina, quella di copertina. Non l’ho ancora ricevuta e non so dire delle pagine interne. Ma immagino…

La copertina

La copertina già mi parla. È sobria, l’immagine attenta alla stagione e un titolo evocativo, l’altra neve.

foto Di Donato

Immaginazione

Per ora è tutto quello che ho. E allora fantasia e immaginazione mi portano a giocare con le parole.

L’altra neve

La neve è unica nel suo genere, nella sua composizione, con i cristalli di ghiaccio che formano i fiocchi.
L’aggettivo altra non si riferisce a una neve diversa da quella bianca e soffice che conosciamo, bensì a un diverso modo di avvicinarla e fare tesoro di lei e del nostro tempo.

foto Di Donato

spazio montagna e tempo montagna

Per tutti c’è un’altra dimensione dello spazio montagna e del tempo montagna.

Oltre la monocultura dello sci da discesa

La proposta è di andare oltre la monocultura dello sci da discesa, la rigidità dei suoi impianti, le piste battute e soprattutto la neve artificiale che ha bisogno di tanta energia e tanta acqua, risorsa sempre più preziosa.

VIDEO Di Donato

Ne guadagnano la società, l’ambiente e l’economia

Pensiamo invece la montagna come luogo da esplorare con le racchette da neve, lo sci da fondo e lo sci alpinismo, fino all’alpinismo invernale. Attività sportive e culturali più economiche e che possiamo iniziare addirittura appena usciti dai piccoli paesi montani.

Vivere l’ambiente non è solo un monito, ma è una scelta consapevole e necessaria

La crisi climatica, con la siccità e le ridotte precipitazioni nevose, ci segnala le attuali emergenze. Sta quindi a noi porre attenzione al corretto uso delle limitate risorse naturali e delle risorse economiche a disposizione.
Comunicato stampa: la pista da bob è una scelta sbagliata (link).

VIDEO Di Donato

Montanità e lettura aiutano la mente

Buona Montagna a tutti e l’invito a sfogliare le pagine del bimestrale LA RIVISTA del Club Alpino Italiano, che ci accompagna alla scoperta delle Terre Alte.

foto Di Donato

Ah, dimenticavo … potete sfogliare anche Comunicare, Agire, Intervenire AttiviTàm Abruzzo 2023 del Cai

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2023.03.03 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Calendario 2023 Cai Teramo, marzo

UNA FOTO SALVERA’ L’AMBIENTE

Calendario 2023 Cai Teramo, marzo

Vegetazione ripariale, Lago di Campotosto (Monti della Laga)
foto Gianluca Pisciaroli

Vegetazione ripariale, Lago di Campotosto (Monti della Laga) – foto Gianluca Pisciaroli

Suggestioni

Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Continua l’avvicinamento all’acqua del Parco con un’altra foto del Lago di Campotosto.

Due giornate dedicate alla qualità della vita. Date importanti per il futuro della Terra che ci ospita.

Ci si avvicina al 22 marzo Giornata Mondiale dell’Acqua, unita al 21 marzo Giornata Internazionale delle Foreste.

L’acqua è fonte di vita (ricordo il decennio 2005-2015 dell’ONU)

L’albero raccoglie magicamente in sé il sistema aria, acqua e suolo.

Siccità

Il tema acqua è tragicamente all’attenzione di tutti per la crescente siccità.

Se ne discute a livello nazionale e internazionale

La più grave negli ultimi 20 anni

Fotografare il Parco

Mi piace evidenziare il concorso italo-francese “Fotografare il Parco“, organizzato dal nostro Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, insieme ai Parchi Nazionali Stelvio e Gran Paradiso e al Parc National de la Vanoise, con il patrocinio di Alparc (Rete delle Aree Protette Alpine) e di Federparchi.

una foto salverà l’ambiente – le prime premiate

Sopravvivenza, prima classificata di Emilio Ricci, ritrae un camoscio accovacciato e parzialmente coperto dalla neve di tormenta, mostrando una delle continue sfide per la sopravvivenza affrontate dagli animali di montagna. Velo di nuvole, seconda classificata di Luca Nasigrosso, è una lunga esposizione notturna realizzata in Valsavarenche (AO), un’immagine in cui il lento movimento delle nuvole ammanta con delicatezza i rilievi dei monti. Tra inverno e primavera, di Elisa Confortini, rappresenta una giornata invernale in cui la nebbia abbraccia un bosco spoglio, mentre le gemme in primo piano preannunciano la primavera.

Sito “Fotografare il Parco” (link)

Sopravvivenza, prima classificata di Emilio Riccci
Velo di nuvole, seconda classificata di Luca Nasigrosso
Tra inverno e primavera, terza classificata di Elisa Confortini

Camoscio d’Abruzzo

Soddisfazione per questa foto pensando al riuscito Progetto Camoscio d’Abruzzo che, anche grazie al Cai, ha riportato lo splendido e agile animale su tutte le montagne d’Abruzzo e anche sul Monte Bove

Neve e siccità

22 marzo 2023 GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

Con la neve di questi giorni il pensiero va all’acqua e alla siccità che abbiamo sofferto nel caldo 2022 (la sesta siccità più grave negli ultimi 20 anni) e che si ripreannuncia drammatica nel 2023 .
ACQUA FONTE DI VITA è un monito dell’ONU (2005-2015) da tenere sempre presente, con i ghiacciai che stanno sciogliendo e così si riduce la nostra riserva di acqua dolce.

La crisi climatica è un tema difficile da affrontare e così politica e stampa evitano di considerarlo pienamente.

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2023.03.01 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
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Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.




Invernale al MONTE CAPPUCCIATA -19 febbraio 2023 – Cai Castelli

Invernale al MONTE CAPPUCCIATA
19 febbraio 2023 – Cai Castelli

BELLA, PANORAMICA, SUGGESTIVA

Vieni anche tu!

Da Parco Nazionale a Parco Nazionale

Il Gran Sasso d’Italia, abbandonate le imponenti elevazioni, si distende a meridione. Vuole così raggiungere il Morrone e diventare tutt’uno con la Maiella.

foto Ercole Di Berardino

Monte Cappucciata

Consiglio la salita al Monte Cappucciata. Con agevole e panoramico percorso si guadagna un eccezionale luogo panoramico sui monti d’Abruzzo. Con la neve è un’esperienza molto coinvolgente.

Cosa osservare?

Con noi sempre l’immancabile bussola.

Il Monte Cappucciata è uno straordinario balcone panoramico.
Dopo aver osservato il Gran Sasso con Campo Imperatore (a Nord) gli diamo le spalle e scopriamo la maestosa Maiella (a Sud-Est) e il Sirente segnato dai canaloni (a Sud-Ovest). Un eccezionale colpo d’occhio.

Quasi poker di Parchi

Potendo osservare anche il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (che in questo 2023 compie 100 anni), posto oltre la Maiella, avremmo fatto poker di Parchi.

Neve e siccità

22 marzo 2023 GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

Con la neve che ci abbraccia il pensiero va all’acqua e alla siccità che abbiamo sofferto nel caldo 2022.
ACQUA FONTE DI VITA è un monito dell’ONU da tenere sempre presente, con i ghiacciai che stanno sciogliendo e così si riduce la nostra riserva di acqua dolce.

La crisi climatica è un tema difficile da affrontare e così politica e stampa evitano di considerarlo pienamente.

Neve e sicurezza

SICURI SULLA NEVE

Questa giornata sulla neve con il Cai Castelli si svolge in ambiente sicuro. Appena si superano alcuni confini in ambiente pericoloso, allora diventano indispensabili precauzione, conoscenza, competenza e attrezzatura adeguata.
Ci sono per questo le giornate e i materiali “Sicuri con la neve” per sensibilizzare e informare gli escursionisti e gli scialpinisti sui pericoli insiti nella frequentazione della montagna invernale (dovuti soprattutto alle valanghe, alle scivolate su terreno ghiacciato e all’ipotermia).

Gli appuntamenti “Sicuri con la neve” sono parte del più generale progetto Cai e Cnsas Sicuri in montagna(link al sito)

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

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2023.02.18  pubblicato 

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 Giornalista
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Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.