Club Alpino Italiano e Coronavirus: Rifugi Sicuri

Club Alpino Italiano e Coronavirus: Rifugi Sicuri

28 Maggio 2020 CAI Cea gli Aquilotti covid 19 Educazione Ambientale 0
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I Rifugi Cai si stanno organizzando per contrastare il coronavirus. Niente letti a castello nelle camerate.

I Rifugi del Cai si stanno organizzando, ma sarà una stagione estiva molto complicata. I vertici nazionali del Cai ne sono consapevoli. I due fine settimana  dopo il  confinamento sono stati una preoccupante anteprima e così si teme che i prossimi afflussi diventino ingestibili.

“Moltissima gente a fronte di capacità di accoglienza più che dimezzata. Lo scorso fine settimana anche un sindaco di Montagna è stato costretto a fare il vigile per gestire le auto in arrivo”, commenta Giacomo Benedetti, presidente della Commissione centrale rifugi e opere alpine del CAI.

Il prossimo fine settimana, con il ponte del 2 giugno, sarà una prova generale, con diverse aperture programmate di numerose strutture. Diverse le azioni messe in campo, in due mesi di confronto e di strategie possibili, condivise anche con i gestori dei Rifugi.

Per i pasti varranno le norme dei ristoranti. Anche qui, un metro di distanza tra commensali. “Tutto sommato queste norme consentono di poter lavorare. Temevamo misure ben più restrittive. Ogni gestore del Rifugio potrà, in base alle sue necessità e possibilità, allestire delle tende o permettere agli escursionisti di montare la propria, in accordo con gli enti locali”, spiega ancora Benedetti.

All’interno obbligo di mascherina, sia per gli ospiti che per il personale. Ma non a tavola, ovviamente.

Per quanto riguarda il pernottamento, le nuove norme impongono il distanziamento fra letti, nelle camerate, di un metro.

Verranno eliminati i letti a castello. La riduzione dei posti sarà circa del 50%.

In caso di pernottamento c’è una richiesta di contributo per le operazioni di sanificazione agli escursionisti: un euro per i soci, due per i non soci. E questa mi sembra una richiesta davvero minima considerando già la sola sanificazione dei bagni, a cui accedono anche quelli che non si fermano per la notte.

In programma anche la sanificazione degli ambienti e dei locali con ozono. Purtroppo, alla consegna ai rifugi di idonee apparecchiature, si contrappone una difficoltà di tipo burocratico “Sono in corso i test sul macchinario. Ma si dovrà poi procedere con procedure di appalto e questo allungherà inevitabilmente i tempi di consegna. Speriamo di farcela per la metà di giugno”. 

C’è anche un ulteriore aspetto da considerare. Nel caso dovesse presentarsi una persona con sintomi riconducibili al Covid-19 – febbre o tosse – questa dovrà essere isolata. “Ovviamente ciò che auspichiamo è che nessuno vada in montagna se non in perfetta salute. Ma i rifugi non possono respingere nessuno, per cui bisognerà pensare di garantire uno spazio destinato solo ai sospetti contagiati. Potrebbe essere il locale invernale, che però non tutti i rifugi hanno. Sarebbe meglio avere una “camera covid”, sperando che non ce ne sia mai bisogno”.

E’ INDISPENSABILE essere prudenti e consapevoli quando ci si ferma nei paesi e si percorrono i sentieri, ricordandosi  di prenotare e verificare la disponibilità dei Rifugi.

PIANO RIFUGIO SICURO: valgono sempre le 10 regole, di buon senso e precauzione, indicate dal Cai per il frequentatore.

2020-05-28 (filidido) Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” del Cai Abruzzo – CD Federparchi

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