COP 28 – vertice mondiale negli Emirati Arabi, 2023

COP 28 – vertice mondiale negli Emirati Arabi, 2023

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COP 28 – vertice mondiale negli Emirati Arabi
30 novembre – 12 dicembre 2023

Cos’è la COP?

Si riunisce la COP 28 (link) il cui acronimo sta per Conferenza delle Parti, ovvero i Paesi firmatari della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) link. Nel 1992 i paesi hanno aderito a un trattato internazionale sul Clima entrato in vigore nel 1994, composto da 197 “parti” (196 paesi e Unione Europea). Questa del 2023 è la 28esima edizione che raggrupperà le “parti” a Dubai.

Accordi insufficienti

Le COP precedenti hanno visto “accordi insufficienti”, che non hanno accelerato l’azione verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (link) (COP21 del 2015) e della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.

Le attuali evidenti contraddizioni

Vorrei sbagliarmi, ma purtroppo è facile rilevare evidenti contraddizioni. Se l’obiettivo è la decarbonizzazione non so cosa possiamo aspettarci se gli Emirati Arabi, che ospitano la COP 28, fondano la loro economia proprio sui combustibili fossili.

Il termometro sale

Gli indicatori scientifici indicano scenari futuri con temperature ben più elevate oltre le soglie di sicurezza e persistono (si accentuano) fake news di disinformazione sul cambiamento climatico.
Si tratta invece di convincere e alimentare una tensione globale verso la neutralità climatica.

Anno più caldo

I dati misurati indicano il 2023 come l’anno più caldo mai registrato. Ci sono quindi ragioni specifiche per cui la COP 28, rispetto alle precedenti, è di particolare importanza. Gli scienziati richiamano all’indispensabile attenzione e alla verifica dei percorsi per raggiungere gli obiettivi.

Si sciolgono i ghiacci

L’emergenza climatica causa lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento dei mari, un pianeta più caldo e un clima più estremo. Le lacune ci sono e dovrebbero essere definite strategie da mettere in pratica, tali da garantire maggiori risultati.

Poteri e interessi forti

Ci sono poteri e interessi forti che condizionano le scelte e la democrazia non trova qui terreno fertile e neppure si pone attenzione alle generazioni future.

La conseguenza è che sono incredibilmente rallentati i progressi verso efficaci politiche climatiche.

Restare fermi, mentre i cambiamenti climatici incalzano, sarà causa di sofferenze e vittime.

Sono trascorsi 30 anni

Sono trascorsi 30 anni dai primi appelli, ma le politiche climatiche non sono riconosciute democratiche e di diritto e il tentativo di giungere ad accordo tra le “parti” per la mitigazione e l’adattamento mostra evidenti ombre.

Così sicuramente non andrà bene!
Come riusciremo a dimezzare le emissioni globali di gas serra entro il 2030, raggiungendo così l’obiettivo fissato dallo storico Accordo di Parigi?

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Montagna Pulita – NO all’inquinamento (link alla pagina)

È una scelta utile iscriversi al Club Alpino Italiano (link) ed è un esercizio di libertà.

BUONA MONTAGNA a tutti!
– Cai Castelli (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Castelli (link)
– Cai Teramo (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Teramo (link)
Cai Isola del Gran Sasso (link sito)
Programma 2023 Sezione Cai Isola del Gran Sasso (link)

Filippo Di Donato (link Facebook)

2023.11.29 pubblicato 

(filidido)
 Giornalista
– Centro di Educazione Ambientale “gli aquilotti” Cai Castelli e Cai Teramo
Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree Protette

Filippo Di Donato nasce negli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a Rivisondoli (AQ). Si laurea in Fisica. In parallelo alla docenza si occupa di ambiente, montagna e aree protette. Riveste diversi ruoli nel CAI: socio fondatore della Sezione di Castelli (TE), presidente delegazione Abruzzo, consigliere centrale, presidente nazionale Escursionismo e TAM. Accompagnatore nazionale escursionismo. Operatore nazionale tutela ambiente montanoHa promosso la costituzione di 3 Centri di Educazione Ambientale riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Già nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Consiglio Direttivo Federparchi.
È giornalista ambientale.

 

Una risposta.

  1. Daniele Boninsegni ha detto:

    Ciao Filippo.
    Mi hanno girato questo tuo post. Sai come la penso. Sostengo da 40 anni che il clima sta’ cambiando ma non credo che ciò dipenda al 99,% dall’uomo. Certamente le attività dell’uomo incidono molto ed alla base di tutto c’è il profitto ed il modello di sviluppo come sottolineato al recente congresso cai da Don Ciotti.
    Politicamente si sta andando su decisioni non democratiche che colpiscono la massa dei cittadini occidentali (principalmente europei) e credo che se si proseguirà su questa strada insieme ai problemi ambientali bisognerà affrontare quelli sociali che forse sono anche peggiori come ci insegna la Storia dell’uomo.
    Io credo che alla cop, oltre che qualche palliativo su come sostituire i fossili (si parla quasi esclusivamente di elettrico ma l’idrogeno? ed altre fonti? possibile che la ricerca e l’inventiva umana siano limitate o piuttosto non è lecito pensare che gli interessi delle lobby bloccano le fonti e le ricerche alternative come è stato fino ad oggi?) credo dunque sia necessario cominciare a parlare di una alternativa al sistema economico liberista che sta producendo sfaceli….il resto lo vedo come una conseguenza.
    L’agenda 2030 è piena di buoni propositi irrealizzabili e secondo me è un errore del CAI essere un sostenitore dell’AsViS in quanto lo Sviluppo Sostenibile è un concetto criticato dalla Società civile sin da Rio 92 poiché esso presuppone il mantenimento appunto dello sviluppo in totale antitesi con le teorie di Bioeconomia di Georgescu di cui si è discusso anche nel CAI.
    A Rio 92 si parlò di Società Sostenibile, lo fecero le Associazioni, le ONG e tutta la cosiddetta Società civile. A distanza di oltre 30 anni credo che quella visione fosse molto più idonea per la salute della terra che non il perseguimento di uno sviluppo sostenibile infinito

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